ADRO, MANIFESTO RAZZISTA: LEGA CONDANNATA

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LA NOTIZIA 
ADRO, MANIFESTO RAZZISTA: LEGA CONDANNATA 
Fonte quibrescia.it – 08/02/2012 – Accedi alla pagina web originale – Autore 
Il tribunale di Brescia ha condannato la Lega Nord di Adro per il manifesto affisso nella propria sede contro la volontaria dello Spi Cgil Romana Gandossi. 
La sezione di Adro della Lega Nord dovrà pagare a ciascun ricorrente (Romana Gandossi, Associazione studi giuridici sull’immigrazione e Fondazione Piccini) 2.500 euro per un totale di 7.500 euro. Dovrà anche dare ai ricorrenti 3.800 euro per le spese di lite. 
“La sentenza è per noi positiva sul piano politico”, fa sapere la Cgil. “Innanzitutto è riconosciuto il comportamento violentemente razzista che mostra ‘disprezzo e intolleranza’ non solo contro la volontaria dello Spi, ma contro tutti gli stranieri, tanto è vero che a essere risarcite sono anche le due associazioni che li rappresentano nel ricorso. Nella sentenza viene inoltre sottolineato che il manifesto della Lega Nord di Adro è stato ‘un atto ritorsivo’ contro Romana Gandossi per avere contrastato il principio del ‘prima i nostri’ propagandato dalla Lega Nord”. 
Nella sentenza si riconosce che la vicenda va inquadrata nell’ambito delle molestie, definite come “comportamento che lede la dignità della persona e crea un clima degradante, umiliante o offensivo” (articolo 2 ult comma dlgs 215/03). Oltre a questo, per la prima volta a livello nazionale viene affermato che si ha molestia per ragioni di etnia anche se la persona non appartiene a una etnia particolare, ma è molestata per aver difeso gli appartenenti a un determinata etnia o gruppo nazionale.
“Quello su cui dissentiamo”, puntualizza la Cgil, “è la quantificazione della spesa che dovrà sostenere la Lega di Adro: in sostanza pochi soldi perché il segretario della Lega della sezione si difende ‘in forma sgrammaticata’. Una motivazione irriverente nei confronti del segretario, ma che soprattutto non tiene affatto conto della lesione della dignità subita dalla Gandossi e che è priva di quell’effetto ‘dissuasivo’ che pure il giudice vuole espressamente attribuire alla condanna”. 
Nel ricorso fatto da Asgi e Fondazione Piccini erano stati chiamati in causa anche i vertici nazionali della Lega Nord, Giancarlo Giorgetti e Umberto Bossi, in qualità di rappresentanti lombardi e nazionali. Il giudice ha però stabilito l’estraneità di questi condannando i ricorrenti al pagamento delle spese legali. L’ aver fatto uscire di scena le due Leghe (Lega Nord-Lega Lombarda e Lega per l’indipendenza della Padania) è comunque solo un fatto puramente tecnico. Erano state chiamate in causa non perché fossero politicamente responsabili “ma perché dai dati che ci risultano la Lega di Adro non è costituita come soggetto autonomo dotato di personalità giuridica (ad esempio nel giudizio non e emerso se esiste un direttivo, una autonomia patrimoniale né alcun altro elemento idonea a qualificarla come autonomo centro di interessi giuridicamente rilevante). Il giudice ha ritenuto diversamente ma la questione è solo giuridica”. 
“Dal punto di vista politico poi”, conclude la Cgil, “resta comunque il fatto che il partito in questione tollera che una propria sede locale commetta atti gravemente illegittimi che oggi sono stati definitivamente riconosciuti, anche sul piano giuridico, come razzisti”. 


La Lega Nord di Adro condannata per “molestia razziale”

 

 

 

Si tratta del primo caso in Italia di applicazione della nozione di “molestia razziale” nei confronti di una cittadina italiana in quanto vittima di intolleranza razzista e xenofoba. Il giudice civile del Tribunale di Brescia, con ordinanza depositata il 31 gennaio, ha accolto il ricorso proposto da Asgi e Fondazione Guido Piccini, ritenendo che l’esposizione pubblica sulla vetrina della sezione cittadina della Lega Nord di Adro (BS) di un manifesto dai contenuti e toni offensivi nei confronti della segretaria locale della Cgil impegnata a contrastare le iniziative discriminatorie del movimento leghista locale nei confronti di cittadini stranieri, costituisce una “molestia razziale”. Il testo del manifesto recitava così: “Cara le me romana [Romana è il nome della vittima, ndr] sono tutti bravi a fare i culattoni con i culo degli altri (tipico dei comunisti: quello che è tuo è mio e quello che è mio è mio) portatelo a casa tua il beduino sfrattato (non paga l’affitto da due anni) poi nella casa del comune ci mettiamo gente anziana e bisognosa ma di Adro. Prima i nostri e poi gli altri! W la lega nord W Bossi”). Il giudice ha giustamente ravvisato nei contenuti e nel linguaggio utilizzato nel manifesto una portata diffamatoria associata ad una valenza razzista e xenofoba, resa esplicita dall’utilizzo del termine denigratorio “beduino” per identificare un “immigrato di provenienza mediorientale”.

Dell’ordinanza è importante sottolineare anche la decisione di ingiungere una sorta di “piano di rimozione”, consistente nell’ordine alla sede locale della Lega Nord di Adro di astenersi in futuro da comportamenti diffamatori e di chiara valenza razzista del tipo di quelli in esame. Come pure di grande rilevanza è il fatto che la condanna al risarcimento del danno sia avvenuta non solo a favore della attivista Cgil, ma anche a favore delle associazioni ricorrenti che sono state ritenute esse stesse danneggiate dall’utilizzo di espressioni lesive della dignità di tutti gli immigrati.

da  http://www.cronachediordinariorazzismo.org/2012/02/la-lega-nord-di-adro-condannata-per-%E2%80%9Cmolestia-razziale%E2%80%9D/

 

grazie

ADRO, MANIFESTO RAZZISTA: LEGA CONDANNATAultima modifica: 2012-02-13T13:56:00+01:00da paoloteruzzi
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