amnesty: diritti umani in cina

COMUNICATO STAMPA   
CS53-2010

CINA: 21 ANNI DOPO TIANANMEN, ATTIVISTI PER I DIRITTI UMANI ANCORA PRESI
DI MIRA DALLE AUTORITA’

Ventuno anni dopo la notte tra il 3 e il 4 giugno 1989, quando
l’intervento dell’esercito pose fine violentemente alle manifestazioni per
la democrazia di piazza Tiananmen, il governo cinese continua a rifiutare
l’apertura di un’inchiesta pubblica e indipendente e a prendere di mira
coloro che esprimono critiche o commemorano le vittime.

In occasione del ventunesimo anniversario della repressione di Tiananmen,
Amnesty International chiede ancora una volta al governo di Pechino di
applicare l’art. 35 della Costituzione e garantire il diritto alla
liberta’ d’espressione che vi e’ sancito, rilasciando i prigionieri di
coscienza che sono ancora in carcere per aver parlato di Tiananmen:

Tan Zuoren, attivista per i diritti dell’ambiente del Sichuan, condannato
a cinque anni di carcere il 9 febbraio di quest’anno per ‘incitamento alla
sovversione dei poteri dello stato’. E’ stato accusato di aver criticato
il Partito comunista cinese e il governo, anche per la loro gestione dei
fatti del 1989, in una serie di articoli e diari pubblicati online.

Hu Jia, condannato a tre anni e mezzo di carcere nell’aprile 2008 per
‘incitamento alla sovversione dei poteri dello stato’. E’ stato accusato
di aver pubblicato articoli sul movimento per la democrazia del 1989.

Shi Tao, giornalista e poeta dello Hunan, condannato a 10 anni di carcere
nel 2005 per ‘aver illegalmente fornito segreti di stato a entita’
straniere’. Aveva inviato una mail a destinatari all’estero, attraverso il
suo account personale su Yahoo!, in cui sintetizzava le indicazioni
impartite dal Dipartimento centrale per la propaganda su come i
giornalisti avrebbero dovuto trattare il quindicesimo anniversario della
repressione del 1989. La sua condanna si e’ basata anche sulle
informazioni fornite da Yahoo! alle autorita’ cinesi.

Altre persone, gia’ condannate e poi rilasciate per aver espresso le loro
opinioni sui fatti del 1989, continuano a essere sottoposte a dure misure
di sorveglianza e a ricevere intimidazioni. Tra loro figurano Zu Yonghai,
Jiang Qisheng, Sun Baoqiang, Yan Kun e Zhang Lin.

FINE DEL COMUNICATO 
Roma, 3 giugno 2010

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 – cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

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amnesty: diritti umani in cinaultima modifica: 2010-06-03T14:23:03+02:00da paoloteruzzi
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