amnesty: stop alla demolizione delle case dei palestinesi!

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COMUNICATO STAMPA   
CS58-2010

AMNESTY INTERNATIONAL: ‘ISRAELE DEVE PORRE TERMINE ALLE DEMOLIZIONI DELLE
CASE DEI PALESTINESI’

Amnesty International ha chiesto alle autorita’ israeliane di porre
termine alle demolizioni delle case, evitando che migliaia di palestinesi
vivano ogni giorno nel timore di uno sgombero.

Un nuovo documento pubblicato oggi, ‘La demolizione delle case palestinesi
da parte di Israele’, rivela la dimensione della distruzione delle
abitazioni e di altre strutture nei Territori palestinesi occupati, in
quanto considerate ‘costruzioni illegali’.

Secondo le Nazioni Unite, nel 2009 oltre 600 palestinesi (piu’ della meta’
dei quali bambini) sono rimasti senzatetto dopo che le forze israeliane
avevano demolito le loro abitazioni.

‘Ai palestinesi che vivono sotto l’occupazione israeliana vengono imposte
restrizioni talmente rigide su cosa e dove costruire, da essere equiparate
a violazioni del diritto a un alloggio adeguato’ – ha dichiarato Philip
Luther, vicedirettore del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di
Amnesty International. ‘Le autorita’ israeliane stanno ponendo i
palestinesi in una situazione impossibile: qualunque cosa facciano,
rischiano di rimanere senza casa’.

‘Nella maggior parte dei casi, le persone si vedono negare il permesso di
edificazione da parte di Israele, talora al termine di procedure lunghe,
costose e burocratiche. Cosi’, non hanno molta altra scelta se non andare
avanti senza permesso, consapevoli che cio’ che hanno costruito potra’
presto essere abbattuto dai bulldozer israeliani’.

Le demolizioni vengono generalmente eseguite senza alcun preavviso della
data e dunque senza alcuna possibilita’ per i residenti palestinesi di
salvare i loro beni o cercare un’altra sistemazione. Si calcola che gli
ordini di demolizione da eseguire siano 4800.

Sulla base della legge israeliana, le famiglie sgomberate non hanno titolo
a un alloggio adeguato o a un risarcimento. Questo significa che molte di
esse si troverebbero senza casa e nella miseria, se non potessero contare
su parenti, amici e organizzazioni di solidarieta’.

Oltre alle case, che sono le strutture piu’ colpite dalle demolizioni,
sono state raggiunte dalle ordinanze di demolizione israeliane anche
scuole, ospedali, strade, cisterne per l’acqua, piloni dell’elettricita’,
capannoni e stalle.

Amnesty International cita il caso del piccolo villaggio di Khirbet Tana,
nella valle del Giordano, i cui abitanti hanno dovuto ricostruire le loro
case due volte in cinque anni. Nel 2005 le autorita’ israeliane avevano
demolito la scuola del villaggio e alcune case, stalle e cisterne per
l’acqua. Dopo la ricostruzione, il 10 gennaio di quest’anno le forze
israeliane sono ritornate e hanno demolito 100 case (lasciando 34 bambini
senzatetto), di nuovo la scuola e 12 recinti per pecore e capre, la
principale risorsa del villaggio.

Raeda Nasasreh, 24 anni, madre di due bambini, ha raccontato ad Amnesty
International: ‘Le jeep dell’esercito sono arrivate alle 6 di mattina.
Appena le abbiamo viste nella valle, abbiamo iniziato a portare via le
nostre cose fuori dalle case. Non abbiamo avuto il tempo per finire di
mungere le pecore. Hanno demolito tutto. Alle 9.30 avevano finito’.

Nell’ottobre 2009 le forze israeliane hanno distrutto la casa di Rida Nimr
e di suo marito Nimr Ali Nimr, nel villaggio palestinese di Jabal
al-Mukabbir. Tre generazioni della famiglia, tra cui cinque bambini, sono
rimaste senza casa.

‘I bambini stavano ancora dormendo, quando 30 uomini della polizia e delle
forze speciali sono arrivati insieme a tre bulldozer, guidati da impiegati
civili. Hanno rapidamente circondato e isolato la zona. Gli addetti alle
demolizioni hanno portato fuori solo poche cose dalle abitazioni e non ci
hanno permesso di prendere nulla se non, dopo averli supplicati, il
computer portatile di nostra figlia Amal, di cui ha bisogno per gli studi
universitari’ – ha raccontato Rida.

Amnesty International chiede alle autorita’ israeliane di porre
immediatamente fine a tutte le demolizioni nei Territori palestinesi
occupati, inclusa Gerusalemme Est; trasferire alle comunita’ locali
palestinesi la responsabilita’ delle politiche e dei regolamenti
riguardanti i piani edilizi e la costruzione degli alloggi; fermare la
costruzione e l’espansione degli insediamenti israeliani nei Territori
palestinesi occupati, come primo passo verso lo spostamento dei civili
israeliani che vivono in quegli insediamenti.

‘Le demolizioni e le ordinanze di sgombero non distruggono solo le case
delle persone ma anche i loro beni e la speranza in un futuro sicuro’ – ha
concluso Luther.

Ulteriori informazioni

Ulteriori casi di demolizione sono riportati nel documento diffuso oggi da
Amnesty International.

Il diritto a un alloggio adeguato e’ un elemento essenziale del diritto a
un adeguato standard di vita. Quando viene applicato, puo’ costituire una
base per una migliore realizzazione di altri diritti, come il diritto alla
famiglia, al lavoro e all’istruzione.

Israele e’ uno stato parte, e ne e’ dunque vincolato, del Patto
internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, che garantisce
espressamente all’art. 11.1 il diritto a un alloggio adeguato senza
discriminazione.

In quanto potenza occupante, le azioni di Israele nei Territori
palestinesi occupati devono rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra
sulla protezione delle persone civili in tempo di guerra, che Israele ha
sottoscritto. L’art. 53 vieta la distruzione di proprieta’ che non sia
giustificata da necessita’ militari. Il Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite e la Corte internazionale di giustizia hanno dichiarato che
la Quarta Convenzione di Ginevra si applica ai Territori palestinesi
occupati.

FINE DEL COMUNICATO 
Roma, 16 giugno 2010

Il rapporto ‘La demolizione delle case palestinesi da parte di Israele’ e’
disponibile in lingua inglese all’indirizzo:
http://www.amnesty.it/Israele_deve_fermare_demolizioni_delle_case_palestinesi
e presso l’Ufficio stampa di Amnesty International Italia.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 – cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

Leggi tutti gli altri comunicati stampa all’indirizzo:
http://www.amnesty.it/archivio-tutte-news-comunicati.html

 

grazie

amnesty: stop alla demolizione delle case dei palestinesi!ultima modifica: 2010-06-16T07:55:00+02:00da paoloteruzzi
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