Il festival neonazista “Boreal” si è ormai concluso. Dopo una serie di ingannevoli indicazioni sulla località di svolgimento abbiamo scoperto che già ad aprile erano avvenuti i primi abboccamenti e che già a giugno Forza Nuova aveva concordato la sede con Questura e Sindaco di Cantù. Così nella cittadina vicina a Como si sono riunite, il 13, 14 e 15/9, una miriade di formazioni europee accomunate da un credo spesso manifestamente neonazista. E a parte l’ argomentare funambolico del sindaco Bizzozero (riportato sotto) ci sono, come rileva Saverio Ferrari dell’ “Osservatorio democratico sulle nuove destre” i silenzi, l’inerzia, la tolleranza e spesso perfino il patrocinio delle nostre amministrazioni (in proposito ascolta ai microfoni di Radio Onda d’Urto lo stesso Saverio Ferrari, Ascolta [Download])
Un percorso di connivenze che parte da lontano. La Regione, ad esempio, manda con eccessivo zelo, nella mia Monza, il gonfalone alla commemorazione dell’uccisione di Umberto I°. La Provincia di Milano manda corone al campo dei Repubblichini. Prefetti e Questure tollerano che negli ultimi mesi gruppi neofascisti si riuniscano a Malnate per celebrare il compleanno di Hitler (!?) e poi a Cinisello, Bollate, Rogoredo, dove si incontrano gli Hammerskin che, sempre secondo Ferrari, godono del patrocinio di Podestà e della Provincia di Milano! Podestà che poi professa il suo antifascismo sfilando il 25 Aprile nella Brigata Ebraica.
Ora una ulteriore saldatura è data dalla guerra in Siria. Molti gruppi di estrema destra si schierano coi pacifisti contro l’intervento bellico. Ma il collante che li lega ad Assad è l’antisemitismo e non il pacifismo. Tanto che in tutta Europa si reclutano volontari per l’esercito di Assad. A buon conto a Cantù Forza Nuova invita un ministro di Assad che incontra anche il sindaco e nello stesso contesto si riuniscono gruppi di nazionalisti croati e dell’Est europeo e perfino un gruppo che mira a costrire una grande nazione dei popoli germanici, ovviamente considerandosi di razza superiore. Era atteso perfino l’ultrà serbo “Ivan il terribile” famoso per l’acrobatica arrampicata alle gabbie di Marassi nel 2010.
C’è qualcosa che non va!
Molti commentatori in Facebook professano tranquillità e tolleranza per tutte le tesi o addebitano un’ eccessiva rigidità ideologica alla sinistra. Io non credo che occorra essere di sinistra per temere questi gruppi e le loro posizioni xenofobe, omofobe, razziste e antisemite.
Provi, ad esempio, signor sindaco di Cantù a mettersi nei miei panni. Io ho due figlie adottive indiane. Una è fidanzata proprio a Cantù e, forse non a caso, con uno degli organizzatori del pacifico presidio del 13/9 (cosa di cui vado fiero). Provi ad immaginare come si sia sentita mia moglie in quei tre giorni immaginando che nostra figlia potesse incrociare casualmente i suoi invitati. Se qualcosa fosse andato per il verso sbagliato io, lo dico con tutta franchezza, l’avrei ritenuta personalmente responsabile.
Comunque, dal momento che credo davvero nei valori della libera informazione ho cercato di far parlare i fatti. Sotto troverete gli interventi di ciascuno. Fatevi da soli una vostra idea.
Paolo Teruzzi
LA TESI DEL SINDACO – dalla pagina Facebook di Claudio Bizzozero.
14 settembre SULLA RIUNIONE DI FORZA NUOVA
Mi limito, per ora, a precisare come stanno le cose dal punto di vista normativo. Preciso innanzitutto che primo compito e dovere di un Sindaco è di applicare la Costituzione della nostra Repubblica, la quale in materia di libertà di pensiero e di diritto di riunione, all’articolo 21 afferma solennemente che tutti, nel nostro paese, “hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero”, mentre all’articolo 17 afferma che tutti hanno inoltre il “diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi” e che “delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica”. Tutto questo, ovviamente, a prescindere dalle opinioni politiche personali del Sindaco. Inoltre, ai sensi di legge, essendo quella in oggetto una manifestazione di natura politica, l’unico obbligo da ottemperare, da parte degli organizzatori, è quello di inviare una comunicazione (almeno tre giorni prima dell’evento) alla Questura competente, alla quale spetta poi il compito di verificare l’esistenza di eventuali problemi per l’ordine pubblico. Assodato che la Questura ha effettuato per tempo i necessari ed opportuni sopraluoghi verificando l’idoneità del luogo e che a detta della stessa Questura (nonchè della Prefettura) non sussiste AL MOMENTO alcun “comprovato” rischio per la sicurezza o l’ordine pubblico, non sarebbe lecito, da parte di alcuna autorità competente e men che meno del Sindaco, alcun diniego di autorizzazione, soprattutto in ragione del fatto che Forza Nuova è un movimento politico legalmente costituito e che partecipa normalmente alle elezioni nazionali, regionali (e a Cantù persino comunali) ed in quanto tale, va conseguentemente trattata esattamente come ogni altra forza politica legalmente costituita ed operante nel nostro paese. Se e solo se, si verificassero “comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica”, il Questore (e solo in subordine il Sindaco), potrebbe vietare la riunione. Sorprende dunque che il coordinatore cittadino del PD sostenga che il permesso non doveva essere dato in quanto la struttura è inidonea, dal momento che la Questura (sicuramente più competente del coordinatore del PD nella valutazione delle idoneità delle strutture per manifestazioni di questo genere) ha dichiarato la struttura adatta allo scopo. Sorprende inoltre che il Consigliere Regionale del PD, Luca Gaffuri, parli di “disattenzione degli uffici competenti che hanno autorizzato la manifestazione” poichè nessuna disattenzione vi è stata, nè da parte degli uffici comunali nè da parte degli uffici della Questura di Como. Sorprende doppiamente il fatto che lo stesso Consigliere Gaffuri affermi che “solleciterà Maroni a chiedere al Prefetto di bloccare la riunione”: faccio notare al Consigliere Regionale che la Regione non ha alcuna competenza in materia nè alcun potere sulle Prefetture, senza considerare poi il fatto che l’eventuale divieto è di competenza del Questore e non del Prefetto. Sorprende infine e più in generale il clamore manifestato dal PD, poichè se il PD ritiene che Forza Nuova sia un partito la cui esistenza deve essere vietata, non ha che da approvare una legge che ne vieti l’esistenza, cosa non difficile da fare per un partito che al momento è al governo del paese. Dubito però che una tale legge potrebbe essere considerata conforme a Costituzione, ma anche in questo caso nulla vieterebbe al PD di modificare la Costituzione per introdurre un tale divieto. Tutto questo, lo rammento, il PD deve farlo però in Parlamento e non nel Consiglio Comunale di Cantù, non essendo questo, nè tantomeno il Sindaco, dotato del potere di approvare o modificare (o disapplicare) leggi della Repubblica. Pertanto, fino ad un’eventuale modifica della legge o della Costituzione da parte del Parlamento, il Sindaco di Cantù, al di là delle sue personali convinzioni politiche e morali, continuerà ad applicare ed a far applicare la legge e la Costituzione vigenti. Concludo infine con una nota molto personale: alquanto singolare è la cultura democratica, o sedicente tale, di chi vorrebbe che ad esprimere il proprio pensiero fossero solo quelli che esprimono idee uguali a quelle di chi governa. A mio modesto parere la libertà è invece ed innanzitutto, libertà di chi la pensa diversamente (anche se diametralmente). Ovvio che, nel caso in cui la manifestazione del pensiero si traduca in commissione di un reato, le forze di polizia e la magistratura (ed anche in questo caso, dunque, non il sindaco) debbono intervenire come debbono fare in ogni altro caso in cui vengano commessi dei reati d’altro genere.
IL MESSAGGIO DEL SINDACO AL RADUNO DI FORZA NUOVA
Sono qui per portarvi un messaggio.
Di solito non leggo i miei interventi, ma in questo caso ho pensato che fosse meglio scrivere le cose che ho da dirvi, perché so che tutto quello che vi dirò sarà valutato parola per parola, ma anche perché quel che ho da dirvi non è solo il mio pensiero ma è l’opinione dell’intera amministrazione che qui rappresento e con la quale ho condiviso tutte le scelte che mi hanno portato fin qua.
Questo spazio pubblico vi è stato concesso in uso per tre giorni e vi è stato comunicato che per questo tempo sarebbe stato a vostra completa disposizione.
Questo significa che voi non eravate tenuti ad accogliermi qui per ascoltare quello che vi sto per dire.
Non eravate tenuti a farlo ma lo avete fatto e noi, pur sapendo che in questo modo rischiamo di sconvolgere ulteriormente tante persone che in questi giorni abbiamo già ampiamente sconvolto, vogliamo innanzitutto dirvi che riteniamo questo fatto, già in sé, una cosa positiva.
Arriviamo qui al termine di una settimana che è stata per tutti noi molto faticosa. Ciò nonostante, questa fatica ci ha portato a fare una cosa che mai avremmo immaginato: e cioè a riflettere profondamente su convinzioni che consideravamo indiscutibili.
Di fronte alla vostra richiesta, da semplici cittadini noi avremmo certamente risolto la questione in pochi istanti: “questa riunione va vietata, perché questa è una di quelle cose su cui non ci sono e non ci possono essere margini di discussione”.
Il fatto invece di essere amministratori della nostra città ci ha costretto a riflettere in altro modo e questa riflessione la vogliamo condividere con voi.
Molte persone non accettano la vostra presenza in questo luogo, perché la considerano una provocazione ed un oltraggio ai valori fondanti della nostra Repubblica.
Queste persone giudicano la nostra decisione di autorizzare il vostro utilizzo di questo spazio pubblico come una scelta gravissima e giudicano inoltre la nostra presenza, in questa sede, come un fatto intollerabile.
Noi comprendiamo questi giudizi, perché sappiamo bene che noi stessi, se non ci fossimo trovati nella condizione in cui siamo, avremmo reagito esattamente allo stesso modo.
E’ molto difficile e faticoso andare incontro a chi è totalmente diverso da te, a chi tu giudichi inavvicinabile, e perciò anche noi in altre condizioni avremmo certamente scelto la via più facile e forse più normale, evitandoci questa fatica.
Comprendiamo anche quanto sia altrettanto difficile e faticoso condividere scelte, come quella che noi abbiamo fatto oggi decidendo di venire qui, che escono dai binari delle ideologie e degli schemi consolidati, e che in più toccano corde così profonde dentro l’animo di ciascuno.
Ma noi siamo convinti non solo di aver correttamente applicato la nostra Costituzione, cosa per certi versi già di per sé rivoluzionaria, ma di avere anche fatto, in coscienza, una scelta giusta e coerente coi nostri principi ispiratori.
Siete oggi ospiti di una città che è orgogliosa di essere parte di un paese che riconquistò la sua libertà al termine di una lunga e sanguinosa guerra civile, nel corso del quale pagammo un prezzo altissimo in termini di sofferenze umane e di odi insanabili, che a distanza di tanti anni continuano a segnare profondamente la coscienza del nostro popolo.
Questa terribile eredità storica, non ci ha consentito, nonostante il trascorrere degli anni, di comprendere un insegnamento che da essa avremmo invece dovuto trarre: e cioè che non è mai possibile risolvere i contrasti, i conflitti e le differenze di opinione, attraverso l’intolleranza, l’indisponibilità al dialogo o la contrapposizione violenta, ma che al contrario le guerre finiscono davvero solo quando si riesce ad affermare, nei fatti più che nelle parole, la sconvolgente forza rivoluzionaria dell’apertura nonviolenta, che consiste, innanzitutto, nel riconoscere l’umanità del tuo avversario.
La nostra Costituzione nacque dalle macerie fisiche e morali di allora e, proprio per questa sua dolorosa genesi, volle darsi un nuovo assetto istituzionale democratico e repubblicano, fondato sui valori intangibili della Democrazia, della Libertà e della Giustizia.
Voglio qui citarvi alcuni degli articoli più belli di questa nostra Costituzione:
l’articolo 2, che garantisce i diritti inviolabili della persona;
l’articolo 3, che stabilisce il principio della pari dignità di ogni essere umano;
l’articolo 10, che garantisce il diritto d’asilo;
l’articolo 11, che ripudia la guerra;
l’articolo 17, che riconosce il diritto di riunione;
l’articolo 19, che sancisce il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa;
ed infine l’articolo 21 che afferma che tutti, nel nostro paese, hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero.
E’ grazie a questi valori fondamentali, che voi tutti siete qui oggi e potete esprimere liberamente le vostre idee, a prescindere dalla condivisione o meno che di queste idee abbiano le autorità costituite, a partire da quella comunale, ed a prescindere dal fatto che queste idee possano essere considerate intollerabili.
Noi siamo convinti che questi valori debbano sempre essere difesi a qualsiasi prezzo e per questo, pur non appartenendo ad alcuna delle vostre organizzazioni, né condividendo minimamente la cultura, le idee, gli obiettivi politici e la storia a cui voi vi ispirate, abbiamo ritenuto nostro preciso dovere di garantire anche a voi, come a tutti, il diritto di esprimere liberamente il vostro pensiero.
Perché garantire la libertà di chi la pensa come noi è cosa fin troppo facile, mentre assai più difficile è invece garantire la libertà di chi la pensa diversamente, ma d’altro canto proprio questo è il primo dovere della democrazia.
Vogliamo concludere, dunque, questo nostro intervento, citandovi una frase di Rosa Luxemburg: “La libertà riservata ai soli partigiani del governo, ai soli membri di un unico partito – per numerosi che possano essere – non è libertà. La libertà è sempre e soltanto libertà di chi la pensa diversamente. Perché tutto ciò che vi è di educativo, di salutare e di purificatore nella libertà politica, dipende da questa condizione fondamentale e perde ogni efficacia quando la libertà si fa privilegio”.
Grazie per l’attenzione.
Claudio Bizzozero Sindaco di Cantù
L’APPELLO DI ALCUNE ASSOCIAZIONI DI CANTU’
Invitiamo cittadini e associazioni canturine a esprimere la loro contrarietà verso l’ingiuriosa iniziativa autorizzata dal Comune di Cantù che vedrà confluire nella nostra città esponenti di movimenti e partiti nazisti di tutta Europa; iniziativa che umilia e disconosce la tradizione democratica e civile della nostra città, mai caduta così in basso.
A tal fine, vogliamo invitare tutti a presenziare a un presidio di testimonianza democratica, non violento e pacifista, che svolgeremo venerdì 13 settembre alle ore 21,00 in Piazza Garibaldi a Cantù.
Arci Cantù
Auser Cantù
Lista Oggi per Domani – Cantù
Circolo PD Cantù
Giovani Democratici Cantù
Sinistra Ecologia e Libertà di Cantù
FGS Como
Sinistra e Ambiente – Meda
PdCI – Federazione provinciale di Como
PRC – Federazione provinciale di Como
PRC Circolo Bassa Brianza “A. Natta”
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Comunicato stampa gruppo scout AGESCI di Cantù in merito al festival “Boreal” che si terrà sul territorio canturino.
Il gruppo AGESCI di Cantù esprime totale distanza e contrarietà nei confronti del festival “Boreal” che si terrà a Cantù nei giorni 12, 13 e 14 Settembre. Ci rammarichiamo che, sebbene sia evidente che tra i movimenti ed i gruppi partecipanti trovino ampio spazio idee intolleranti, xenofobe e omofobe, tale incontro verrà svolto sul territorio canturino, nel quale quotidianamente ci impegniamo, anche attraverso la nostra proposta educativa, a coltivare semi di accoglienza e tolleranza. Come gruppo scout facente parte dell’associazione AGESCI ci sentiamo in dovere di richiamare i punti del patto associativo (documento che riunisce i principi cardine dell’associazione, e che funge da denominatore comune per tutti gli scout aderenti all’AGESCI) che testimoniano i nostri valori, adiacenti all’antifascismo, e contrari ad ogni forma di intolleranza:
“Ci impegniamo a rifiutare decisamente, nel rispetto delle radici storiche e delle
scelte democratiche e antifasciste espresse nella Costituzione del nostro Paese,
tutte le forme di violenza, palesi ed occulte, che hanno lo scopo di uccidere la
libertà e di instaurare l’autoritarismo e il totalitarismo a tutti i livelli, di imporre il
diritto del forte sul debole, di dare spazio alle discriminazioni razziali.”
Il gruppo scout AGESCI di Cantù, che da diversi decenni si occupa dell’educazione dei ragazzi avendo ben saldi certi valori, non può che schierarsi apertamente e inequivocabilmente contro tale festival, invitando le realtà sociali che si riconoscono nei valori democratici ad antifascisti a fare altrettanto, certi che in questo modo non si limitino le libertà altrui, ma si tutelino quelle di tutti.
AGESCI Gruppo Cantù 1
IL CONSIGLIO PASTORALE
DELLA COMUNITÀ SAN VINCENZO – CANTÙ
Intervento di Riflessione
Mercoledì 11 settembre 2013 si è riunito il Consiglio Pastorale della Comunità Pastorale di San Vincenzo.
Nella riflessione sul nostro modo di essere chiesa nella nostra città, ci siamo interrogati in merito al “Festival Boreal” previsto presso il Campo Solare con la presenza annunciata di forze politiche e sociali che in Europa a volte teorizzano “valori” che contrastano con la costituzione e sfociate anche in atteggiamenti violenti che sono una offesa a coloro che sono Caduti per la libertà.
Pur riconoscendo la libertà di opinione e il diritto di organizzare riunioni a tutti, la nostra prima reazione è stata di sorpresa e di stupore: è sufficiente la tutela della libertà d’opinione e il diritto di organizzazione per autorizzare questo evento? Quale utilità per la crescita civile e democratica della città è insita in questa iniziativa? Era quindi opportuno concedere questo spazio?
Manifestazioni di tal genere sono totalmente estranee alla cultura e ai valori del nostro territorio: e non poteva essere affermato anche con scelte amministrative di altro segno? Non ignoriamo tra l’altro il rischio che sia stato dato spazio anche qui all’eventuale azione di gruppi di violenti.
Non condividiamo i nazionalismi totalitari con le loro idolatrie.
Sono conosciute e confermiamo le nostre opposte posizioni su nazifascismo e antisemitismo e il nostro atteggiamento positivo verso gli immigrati, lavorando per un costruttivo rapporto fra le diverse identità, superando la conflittualità e favorendo l’intercultura.
Le loro posizioni su famiglia, omofobia e matrimoni gay, apparentemente simili alle nostre hanno però motivazioni ben diverse da quello che noi affermiamo e cerchiamo di vivere a partire dal Vangelo.
Crediamo sia importante che tutti i cristiani e in particolare coloro che sono presenti nelle forze politiche e sociali si sentano responsabili e siano attenti a salvaguardare e promuovere i valori nei quali credono.
Ci riconosciamo in interventi che vogliano testimoniare questi valori di rispetto di ogni persona, di solidarietà, di libertà e di responsabilità cui tentiamo di conformare il nostro agire da cristiani.
Cantù 12 settembre 2013
Festival Boreal Cantù 13-15 settembre 2013
Cantù Rugiada, nel rispetto delle leggi, della democrazia e dei diritti politici ( dal manifesto di Cantù Rugiada: “Per noi, è necessario e inderogabile il rispetto dei diritti politici, civili e sociali sanciti e tutelati dal diritto nazionale, europeo ed internazionale”; “Per noi, la legalità non può essere una scelta ma un dovere. Legalità significa mantenere il rispetto delle norme che permettono la convivenza civile”) , non ha potuto fare nulla, a norma di legge, per ostacolare la festa di Forza Nuova e dei movimenti di estrema destra europea che si terrà a Cantù questo fine settimana. Detto ciò si tiene comunque a sottolineare che il nostro movimento politico non vuole e non può riconoscere in alcun modo i valori promossi da questo genere di eventi che, in pieno contrasto con i principi democratici di giustizia, libertà e solidarietà riconosciuti dalla nostra Costituzione, si fondano sul disconoscimento dei diritti umani e civili più fondamentali. Ci auguriamo, inoltre, che sarà mantenuto un comportamento conforme e rispettoso dei valori e dei principi contenuti nella Costituzione.
Cantù Rugiada
LA POSIZIONE DEL PD CANTURINO ( testo di Filippo Di Gregorio, segretario PD) – 15/9/2013
Egli ha scelto, tra nazisti e democratici, per i primi e la città se ne ricorderà. Noi ce ne ricorderemo. L’affidabilità democratica dell’amministrazione canturina è irrimediabilmente compromessa. E i valori che il sindaco “piccolo piccolo” ha calpestato ora sono ben chiari ai suoi concittadini.
IL COMMENTO DI STEFANO RODOTA’
C’eravamo, ed è stata una bellissima serata nella quale partiti di tutta la sinistra, Movimento 5 Stelle, Anpi in rappresentanza di tutta la regione, associazioni, Andrea Parodi che ci ha accompagnato con qualche canzone e, soprattutto, semplici cittadini hanno dimostrato con la loro presenza che mentre al Campo Solare, grazie al Sindaco, alla sua Giunta e a tutta la maggioranza che lo hanno permesso si professavano valori come omofobia, xenofobia, misoginia, razzismo, nazismo e fascismo, la città Cantù è da tutt’altra parte.
È vicina a valori di tolleranza e di democrazia, ma democrazia vera. Democrazia che combatte i “valori” di cui sopra, quelli dei gruppi di estrema destra giunti da tutta Europa.
Nessuno ci farà cambiare idea su questo. La democrazia vera quelle idee aberranti le combatte. …
CANTU’ BELLA CIAO! BELLA GENTE IN PIAZZA MENTRE CERTE ISTITUZIONI FLIRTANO COI NEONAZI (di Paolo Teruzzi)
Era importante esserci e Cantù c’è stata!