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Scontri a festa con Maroni, Atalanta: no a tifosi violenti
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Il ministro degli Interni Roberto Maroni in foto d’archivio. Lo scrive la stessa società bergamasca sul suo sito, condannando “con decisione ogni episodio e forma di violenza” e auspicando che “situazioni di questo genere, che nulla hanno a che vedere con il calcio giocato, non si debbano più ripetere”.
Cinque supporter dell’Atalanta, che hanno protestato contro la tessera del tifoso bruciando quattro auto e ferendo un agente della Digos, sono stati fermati ieri sera e, secondo quanto riferito dai media, avrebbero trovato la mano ferma di Maroni per il quale i tifosi non volevano “discutere ma solo .. fare un po’ di casino”.
Il questore di Bergamo Matteo Turillo ha chiarito che al cosiddetto Bèrghem Fest “non ci sono stati scontri di piazza … ma un attacco dei tifosi alle forze dell’ordine”.
I tifosi, secondo le parole del questore, hanno ferito un agente della Digos con una bomba carta.
La tessera del tifoso è un carta magnetica che, a partire da questo anno, sarà necessaria per sottoscrivere abbonamenti per assistere alle partite in casa e per accedere ai settori ospiti nelle trasferte. Sarà comunque possibile acquistare un biglietto nominativo per gli altri settori dello stadio pur non essendo titolari di alcuna tessera.
Lo scopo dell’iniziativa è aumentare le norme di sicurezza “dentro e intorno” ai campi da calcio secondo lo stesso Maroni che, in una recente intervista alla Gazzetta, aveva detto che le proteste di alcuni ultràs violenti “è un fatto positivo, vuol dire che stiamo facendo la costa giusta”.
Il dipartimento della polizia di Stato ha commentato gli scontri in una nota, dicendo che “non saranno duecento facinorosi che alimentano azioni violente a limitare il diritto di accesso allo stadio di migliaia di cittadini che hanno aderito al progetto della tessera del tifoso”.
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