finanza creativa della moratti – derivati a picco

da www.chiamamilano.it

DERIVATI A PICCO
Peggiorano ancora le previsioni di perdita del Comune di Milano nell’operazione derivati

“Il clamoroso buco tanto annunciato sui derivati in realtà non si è concretizzato. Anzi, in base alle previsioni di andamento dei tassi di interesse, si prevede che per l’esercizio 2010 i flussi netti saranno positivi”.
Le parole dell’Assessore al Bilancio Giacomo Beretta di 7 mesi fa  non confortano rispetto all’analisi appena redatta dai consulenti della Jc & Associati incaricati dall’agenzia Radiocor che parla, per i derivati sottoscritti dal Comune di Milano, di un mark to market di 303,6 milioni. Ciò significa che anche se nel 2010 i tassi si stanno effettivamente dimostrando positivi e il Comune non ha perso un quattrino (nei due anni precedenti invece ha dovuto sborsare alle banche 23 milioni di euro), se chiudesse oggi i contratti derivati a copertura del bond trentennale da 1,7 miliardi emesso dalla Giunta Albertini 5 anni fa,   avrebbe una perdita di oltre 300 milioni.
Tutta colpa della crisi economica e del balzo dei credit default swap (il derivato creditizio più diffuso) sul mercato finanziario italiano.
A gravare in maniera più netta sulla valutazione dell’attuale ipotetica perdita è stata l’ultima operazione, quella dell’ottobre 2007, quando per avere un incasso immediato di 14 milioni di euro, la nuova Amministrazione vendette alle banche una sorta di assicurazione con la quale si costituiva garante in caso di fallimento dello Stato italiano. Il valore negativo di quel contratto è passato da -88,3 milioni di un anno fa a -280,9 milioni.
“Nel bilancio 2010 non abbiamo stanziato soldi per i derivati, anzi, abbiamo avuto una piccola entrata da parte delle banche grazie ai flussi favorevoli – spiega Davide Corritore, Consigliere comunale del Pd-. Abbiamo accantonato però 50 milioni di euro in un fondo rischio perché l‘operazione oggi vale meno”. Semplificando, è come se il Comune fosse proprietario di una Casa che, nonostante sia abitata da affittuari che pagano regolarmente, ha perso valore sul mercato.
Il Comune, legato a doppio filo con le banche attraverso i contratti derivati, si trova di fronte a due rischi. Uno relativo all’oscillazione dei tassi, che almeno per quest’anno sembra essere favorevole (anche se non bisogna dimenticare che mancano 25 anni all’estinzione del bond e che le oscillazioni di mercato future sono imprevedibili), uno relativo alla controparte. “Se le banche venissero a trovarsi in situazione di sofferenza ci rimetterebbe subito il Comune -afferma Corritore-. Di fronte al rischio di insolvenza degli istituti di credito, saremmo costretti a saldare anticipatamente il debito”.
Mentre il processo torna nelle aule giudiziarie, il Consiglio comunale è pronto a presentare nelle prossime settimane un atto di indirizzo al Sindaco con cui si formalizza la realizzazione di un “contro-derivato” a tasso fisso in grado di arginare i rischi prodotti dal bond del 2005. Già informato ufficiosamente il Ministero del Tesoro, che ha già espresso un giudizio positivo sull’operazione  ma aspetta la procedura formale per dare l’approvazione definitiva.
Intanto va avanti il processo contro le banche accusate di truffa aggravata e contro i consulenti del Comune. Mercoledì 9 giugno il giudice Magi ha accolto la richiesta del pm Alfredo Robledo di costituire come parte civile il Comune di Milano e l’Adusbef  (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari E Finanziari).

Giulia Cusumano

grazie

finanza creativa della moratti – derivati a piccoultima modifica: 2010-06-11T22:29:16+02:00da paoloteruzzi
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