La misera pensione dei lavoratori a progetto

lettera  al blog di grillo

 

di F.D.
Caro Beppe,
finalmente lo scrivono anche i giornali: noi atipici, dopo 40 anni di contributi, prenderemo l’assegno sociale! E oltre al danno, la beffa: i nostri versamenti servono ora a pagare le pensione dei “dirigenti d’azienda”. E’ tutto nero su bianco, “La mini pensione per precari e atipici: a rischio di non arrivare all’assegno sociale”. Il dossier conferma tutti i nostri peggiori timori di paria dell’Italia di oggi. Noi lavoratori a progetto (ex co.co.co. mutati nel nome ma non nella sostanza) siamo oltre un milione, siamo pagati meno di chi svolge le nostre stesse mansioni da dipendente, subiamo stacchi contrattuali di mesi o anni (niente stipendi né ammortizzatori!) e alla fine ce ne andremo in pensione ad andare bene con 500 euro, ad andare benissimo con 600; nella maggior parte dei casi con l’assegno sociale. Dunque non solo non abbiamo diritto a ferie retribuite, trattamento di fine rapporto, malattia, straordinari maggiorati, disoccupazione, cassa integrazione, tredicesime (per non parlare in molti casi di buoni pasto e contributi carburante del tutto assenti; bassi risarcimenti per infortuni e assegni di maternità; ore e ore di lavoro straordinario considerato un di più da svolgere gratis): non avremo una pensione, dopo esserci pagati i contributi! Questo mentre, così dice l’articolo, “con i contributi che i parasubordinati versano al fondo Inps, in attivo di oltre 8 miliardi (perché finora incassa solo ed eroga pochissime prestazioni) si pagano le pensioni alle categorie che non ce la farebbero con i soli versamenti dei loro iscritti, dai dirigenti d’azienda ai lavoratori degli ex fondi speciali: telefonici, elettrici, trasporti”. Per fortuna che nessuno sa, o che pochi sanno, come si dice abbia detto, e l’articolo lo cita, il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua: “Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale”. Stia tranquillo, siamo in Italia, non ci sarà alcun sommovimento sociale. Però caro Beppe permettimi, con i miei 22 differenti contratti di lavoro a progetto stipulati per quest’anno, e con la prospettiva di trasformarli in appena 15.000 euro di reddito, di poter meditare rivoltosi propositi. Se non quello assolutamente anacronistico di veder tornare le ghigliottine in piazza (e qui sarebbe comunque una prima volta), almeno quello di vedere cadere dallo scranno tutti questi “padri” della patria che stanno letteralmente divorando il futuro dei loro figli.

Grazie per l’attenzione

La misera pensione dei lavoratori a progettoultima modifica: 2010-11-01T18:56:39+01:00da paoloteruzzi
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