leghisti in Arizona (barbarie planetaria)

Chissà a chi si sono ispirati 🙁

Luisa

 

Gli avvoltoi dell’Arizona

http://www.carta.org/campagne/migranti/19450

Una nuova legge «anti-immigrati» è stata approvata in Arizona lo scorso venerdì. Il provvedimento, firmato dal governatore repubblicano Jan Brewer, consente alla polizia di arrestare chiunque sia sospettato di essere un immigrato clandestino, anche se non è accusato di altri reati.

 
Da qualche giorno, lo stato dell’Arizona è salito alla ribalta delle cronache nazionali ed estere in seguito all’approvazione di una delle leggi sull’immigrazione tra le più repressive ed anti-democratiche della storia americana. Strumentalizzando la presunta minaccia di una foltissima presenza di immigrati ispanici in uno stato di frontiera che sta attraversando un periodo di profonda crisi economica, il parlamento locale dominato dal Partito Repubblicano ha adottato una legge che, tra l’altro, trasformerà in reato la sola residenza senza permesso nel territorio dell’Arizona.
I nuovi provvedimenti, se da un lato stanno galvanizzando l’estrema destra statunitense, dall’altro hanno provocato le critiche della società civile, dei democratici al Congresso e della Casa Bianca, proprio alla vigilia del dibattito che dovrà portare ad una riforma complessiva della politica sull’immigrazione negli Stati Uniti.
Ad attendere nuove misure governative in questo ambito sono circa dodici milioni di immigrati che continuano a vivere ai margini della società americana. La prima risposta non è giunta tuttavia da Washington, come aveva promesso il presidente Obama, bensì dallo stato sud-occidentale considerato la principale porta d’ingresso nel paese per gli immigrati provenienti dal Messico e dal resto del continente latinoamericano.

Le misure draconiane licenziate dall’assemblea di Phoenix sono finite lo scorso fine settimana sul tavolo della governatrice, la repubblicana Jan Brewer, la quale, pur essendo considerata relativamente moderata, ha dato il proprio assenso. La governatrice, così come il senatore dell’Arizona John McCain, dopo aver manifestato perplessità su norme così dure nel recente passato, hanno fornito il proprio appoggio alla nuova legge perché entrambi pressati da sfidanti di estrema destra nelle rispettive primarie repubblicane in programma il prossimo mese di agosto.
Tra le disposizioni più discusse, vi è quella che consentirà alla polizia di fermare chiunque sia sospettato di essere un «immigrato illegale» per chiedere la verifica dei documenti. Quanti non saranno in grado di esibire, ad esempio, una patente di giuda rilasciata dallo stato dell’Arizona, un passaporto oppure un permesso d’immigrazione come la Carta Verde, potrebbero essere soggetti ad arresto e al trasferimento presso l’Ufficio Immigrazione, senza nessuna possibilità di ricorso. Le autorità potranno rivolgere le loro attenzioni verso qualunque persona sollevi un «ragionevole dubbio» relativamente al proprio status, potenzialmente dando il via libera ad una ondata di perquisizioni e arresti per quanti abbiano un aspetto «straniero».

Secondo la legge SB 1070, poi, sarà da considerarsi reato per un immigrato irregolare lavorare in Arizona o anche solo andare alla ricerca di un impiego. Allo stesso modo, sarà proibito ostacolare il traffico sostando lungo la strada per raccogliere i lavoratori giornalieri che quotidianamente offrono i propri servizi per una manciata di dollari. Ovviamente, sarà un crimine anche fornire protezione ad un immigrato senza documenti. Come se non bastassero la schedatura su base razziale e gli altri provvedimenti gravemente repressivi, le nuove regole sull’immigrazione dell’Arizona daranno addirittura facoltà ai cittadini di denunciare qualsiasi funzionario o agenzia dello stato ritenuto poco zelante nell’applicazione della legge stessa.
I contenuti del provvedimento appena approvato riflettono in gran parte le posizioni del suo primo firmatario, il senatore dello stato Russel Pearce, molto vicino ad organizzazioni apertamente razziste e già promotore di svariate leggi anti-immigrazione quasi sempre bocciate dai tribunali federali perché incostituzionali. Come le precedenti, anche per le misure appena approvate la prossima destinazione potrebbe essere un’aula di tribunale. La stessa Casa Bianca, infatti, ha reso noto tramite un portavoce che l’amministrazione Obama starebbe valutando la possibilità di iniziative legali per bloccarne l’entrata in vigore.

Se il palese attentato ai diritti democratici degli immigrati in Arizona nasce da una manovra di parte repubblicana dietro le pressioni di ambienti di estrema destra, il pugno di ferro sul tema dell’immigrazione appare in realtà come una questione bipartisan negli Stati Uniti. Per quanto Obama e i leader di maggioranza abbiano criticato aspramente la nuova legge e prediligano iniziative non così apertamente razziste o che non mettano in discussione l’autorità del governo federale, le proposte di legge che circolano a Washington non promettono nulla di buono.
Come ha annunciato il numero uno dei democratici al Senato, Harry Reid, la riforma dell’immigrazione sarà con ogni probabilità il tema di discussione che il Congresso affronterà una volta passata la riforma del sistema finanziario. Uno dei punti centrali del progetto in fase di perfezionamento, e frutto di un accordo bipartisan tra i senatori Chuck Schumer e Lindsey Graham , prevede tra l’altro la creazione di speciali tessere della Sicurezza Sociale nelle quali verranno registrati i dati biometrici dei cittadini. Con esse, le aziende americane potranno immediatamente verificare lo status dell’immigrato, al quale, se irregolare, verrà negato qualsiasi impiego regolare.

Le intenzioni di Obama circa la risoluzione dei problemi relativi all’immigrazione erano d’altra parte già state chiarite al momento della scelta della responsabile del Dipartimento della Sicurezza Nazionale. A dirigere il ministero che si occupa a livello federale del controllo dei flussi migratori, il presidente democratico aveva chiamato l’anno scorso proprio l’allora governatrice dell’Arizona, Janet Napolitano, distintasi nel suo precedente incarico per aver fatto aumentare vertiginosamente il numero di arresti e deportazioni di immigrati provenienti dal confine meridionale.
Contro una legge che calpesta il diritto di qualsiasi persona a muoversi liberamente per cercare lavoro dove ve ne sia, al contrario del capitale che ha facoltà di spostarsi da un paese all’altro alla ricerca di manodopera a sempre più basso costo, in Arizona si è già tenuta più di una manifestazione, mentre altre sono previste nei prossimi giorni. L’ondata di indignazione suscitata negli Stati Uniti, c’è da sperare, potrebbe almeno stimolare un dibattito serio sull’immigrazione e favorire un’iniziativa nazionale improntata al rispetto dei diritti fondamentali di tutte le persone, ai quali dovrebbero ispirarsi gli stessi valori su cui teoricamente si fonda la democrazia americana.

 

leghisti in Arizona (barbarie planetaria)ultima modifica: 2010-04-28T00:50:24+02:00da paoloteruzzi
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