Il messaggio di Morfeo Napolitano per il nuovo anno ha riguardato le “riforme condivise” per le quali ha ottenuto un “plauso unanime”. Traduzione per i neofiti del linguaggio politico: per “riforme condivise” si intendono gli “inciuci sottobanco”, per “plauso unanime”, l’accordo a tavolino di cinque persone: Casini, Fini, Berlusconi, Bersani in D’Alema e Bossi per rimanere in sella e spartirsi la torta dello Stato. Ma quando parlano di riforme a cosa si riferiscono? Sempre a una, sola e irrinunciabile riforma dello Stato: quella della Giustizia per non farsi processare e continuare a fare i cazzi propri. Una riforma di cui si sente l’ “esigenza profonda che il Paese ha e che i cittadini avvertono”.
Finalmente, a grande richiesta, un video commentabile su YouTube della orazione di fine anno del nostro Presidente. Sul canale della Presidenza della Repubblica infatti non è possibile, è presente un messaggio imbarazzante: “L’aggiunta dei commenti per questo video è stata disattivata.” E non sono possibili neppure video commenti di risposta augurali! Nessun italiano può credere che questa mancanza di dialogo dipenda da un migliorista, post comunista e alto tutore della Costituzione Italiana (il Lodo Alfano è stato un errore di percorso di un compagno che sbaglia). Uno che firma con la velocità della luce lo Scudo Fiscale sicuramente vuole, e anzi pretende, il dialogo con i cittadini. Nel sito della Casa Bianca si possono commentare i discorsi di Obama e allora perché non offrire la stessa opportunità a Giorgio Napolitano? Qualcuno tra i suoi assistenti vuole rovinargli l’immagine di sincero democratico che si è costruito in tanti anni. La Rete deve correre in suo aiuto, un po’ come i carri armati sovietici in soccorso dei reazionari ungheresi. Commentare! Commentare! Commentare!