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Commenti e riflessioni via Twitter dopo l’esecuzione di Troy Davis

 
 
 

Dopo l’esecuzione di Troy Davis [en, come tutti gli altri link], il 21 settembre scorso in Georgia, USA, cittadini di ogni parte del mondo e, in particolare, dagli Stati Uniti, hanno voluto esprimere il proprio cordoglio anche tramite Twitter. In poco tempo, l’hashtag #RIPTroyDavis (Riposa in pace, Troy Davis) è diventato uno dei più citati, accompagnando simbolicamente le manifestazioni di solidarietà e riflessioni personali in memoria di Davis, così come vari commenti sull’attuale legislazione statunitense relativa alla pena capitale.

Da Philadelphia, @ShamaraOnAir segnala:

Sto guardando la CNN. Ora del decesso 23.08 #RIPTROYDAVIS

Dall’Iowa, @Jasminenkelly scrive:

Razzismo e ingiustizia esistono ancora, anche se hanno assunto una nuova forma… i KKK (Ku Klux Klan) non si nascondono più dietro un lenzuolo, oggi sono i nostri legislatori. #RIPTROYDAVIS

Immagine di Tricia Wang per la campagna a sostegno di Troy Davis, caricata su Flickr da dabnotu (CC BY-NC-SA 2.0).

Immagine di Tricia Wang per la campagna a sostegno di Troy Davis, caricata su Flickr da dabnotu (CC BY-NC-SA 2.0).

Il giornalista Dan Gillmor si scaglia contro la pena di morte e commenta:

L’esistenza della pena di morte è già di per sé un fatto piuttosto agghiacciante. Questa notte però, il nostro sistema di “giustizia” ha ucciso un’altra persona la cui colpevolezza è seriamente in dubbio. Una vera farsa.

Da Barbados, @bajanswaggboy osserva:

#RIPTroyDavis. Nessuna arma del delitto, niente DNA, 7 testimoni su 9 ritrattano le loro deposizioni. Sul serio? Come si può condannare qualcuno senza prove evidenti?

Mentre, dalla Gran Bretagna, @tweety_coco scrive:

Sono ancora scioccata. Non riesco proprio a credere che tutto questo possa accadere nel 2011. #riptroydavis

Linda Sarsour (@lsarsour), un’attivista palestino-americana, afferma:

#TroyDavis sarà la benzina che alimenterà la mia battaglia per la giustizia sociale. Non ci dimenticheremo mai di lui. #RIPTroyDavis

Il caso di Troy Davis ha evidentemente interessato e mobilitato gran parte dell’opinione pubblica, tuttavia, sono in molti a ritenere cinicamente che si sia trattato di un fuoco di paglia e che i cittadini statunitensi, dopo la morte di Davis, non continueranno a battersi per l’abolizione della pena capitale.

Oppure, come il palestinese @Falasteeni sintetizza poco prima dell’esecuzione di Davis:

Quello che mi rattrista di più riguardo l’omicidio annunciato di #TroyDavis è che non accadrà niente di nuovo, nessuna mobilitazione sociale riuscirà a svilupparsi abbastanza da assicurare che tutto ciò non si verifichi ancora.

scritto da Jillian C. York · tradotto da Giulia Melina · articolo originale [en] · commenti (0) 
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Spagna: la polizia francese “accoglie” il Movimento 15M

 
 
 

La marcia degli indignati [es, come gli altri link tranne ove diversamente specificato] composta da tre diversi gruppi (Meseta, Toulouse e Mediterraneo) è partita da Madrid, Barcellona e Tolosa. Tappa finale: Bruxelles.

L’obiettivo dei manifestanti è quello di far arrivare il messaggio e le richieste del Movimento 15M [it] (il Movimento prende il nome del 15 Maggio in quanto data d’inizio delle proteste in Spagna) ai capi di Stato europei. Una volta attraversato il confine spagnolo, ciascun gruppo è stato accolto dai cittadini dei paesi e città che hanno incontrato lungo il loro cammino. A volte i cittadini e i passanti hanno mostrato il loro stupore, ma per lo più hanno mostrato il sostegno della causa dei manifestanti.

Separa

Las marchas indignadas quieren llegar a los corazones y mentes que impulsaron un movimiento capaz de generar conciencia, unión y amor. Esas ideas y emociones han creado proyectos sociales capaces de unir no solo a una nación sino a un mundo; esta es nuestra intención. (http://marchabruselasmediterranea.blogspot.com)

La marcia degli indignati vuole arrivare ai cuori e alle menti di coloro che hanno dato vita ad un movimento capace di generare consapevolezza, unione e amore. Queste idee ed emozioni hanno creato progetti sociali capaci di unire non solo una nazione ma un mondo intero: è questo il nostro obiettivo. (http://marchabruselasmediterranea.blogspot.com)

Il 17 Settembre, una volta giunti a Parigi, i manifestanti hanno deciso di organizzare un’assemblea nel quartiere di Bercy a cui è seguita una manifestazione lungo le strade della capitale alla ricerca di un luogo che sarebbe servito da appoggio prima di continuare il viaggio verso Bruxelles e per creare un punto dove i cittadini francesi interessati avrebbero potuto raccogliere informazioni.

Abituati a subire aggressioni ingiustificate da parte delle forze dell’ordine per il solo fatto di diffondere informazioni o campeggiare su suolo pubblico, i manifestanti hanno avvisato da subito gli altri partecipanti dei possibili pericoli ai quali sarebbero stati esposti e del fatto che la presenza della polizia non significava affatto che la marcia avrebbe proseguito in maniera pacifica, ma che – piuttosto – la forza intimidatoria della polizia sarebbe aumentata.

Dopo una manifestazione calma, felice e pacifica, nel rispetto dei passanti e senza intralciare il traffico cittadino, mentre più di 100 persone si erano riunite lungo il Boulevard Saint Germain diretti verso il Parlamento francese, la polizia – seguendo un noto schema di azione, molto “in voga” ultimamente – li ha accerchiati ed ha iniziato ad usare gas lacrimogeni.

Separa

Successivamente il gruppo ha deciso di opporre resistenza pacifica, concludendo la manifestazione seduti a terra. Ma la polizia li ha presi, sparando loro contro lo spray al peperoncino e trascinadone in caserma la maggior parte.

@marcheparis: La marcha a Bruselas del movimiento 15-M es disuelta a golpes por la policía en Paris #marchabruselas #walktobrussels bit.ly/q6VQ13

@marcheparis: La marcia del Movimento 15M verso Bruxelles è stata interrotta a Parigi dai colpi dalla polizia. #marchabruselas #walktobrussels bit.ly/q6VQ13

La polizia detiene violentemente un manifestante.

I manifestanti arrestati dai vari commissariati di polizia della città sono stati in totale 80, come si può leggere nelcomunicato stampa rilasciato dal collettivo Acampada Sol:

  • Commissariato del Diciottesimo Distretto, Rue de Clignancourt (Telefono: 01 53 41 50 00). Tutti rilasciati (37).
  • Commissariato dell’Undicesimo Distretto – Stazione Centrale di Parigi, Charles Dallerey Passage. Tutti rilasciati ad eccezione di un minore (35).
  • Commissariato del Sesto Distretto , Rue Jean Bart (Telefono: 01 44 39 71 70) 4 trattenuti (ma crediamo che ce ne siano altri 18).
  • Commissarato del Quinto Distretto, Rue Montagne St Genevieve. 30 trattenuti (5 rilasciati)

Separa

Nel comunicato stampa il collettivo madrileno chiedeva apertamente ai media spagnoli di dare maggior risalto alla notizia della manifestazione e degli arresti:

Es imprescindible que un máximo de medios españoles difundan la información con el fin de facilitar los trámites de liberación de los detenidos.

E’ fondamentale che i media spagnoli diffondano queste informazioni in modo da facilitare le procedure di rilascio dei manifestanti arrestati.

Separa

Ma questo appello non è stato accolto e la notizia di circa 80 spagnoli arrestati dalle autorità francesi è rimasto un breve dispaccio su alcuni media, mentre molti altri hanno evitato del tutto di riportarla.

@spainrevolt: Detienen a más de 100 españoles en Francia y no lo cuentan. bit.ly/nuKGd1#elpais, os echamos una mano con la edición de mañana?

@spainrevolt:  Più di cento cittadini spagnoli sono stati arrestati e nessuno riporta la notizia.  bit.ly/nuKGd1#elpais, vuoi che ti diamo una mano con l’edizione di domani?

Successivamente i manifestanti hanno appreso che 11 di loro dovranno comparire davanti ad un giudice francese, colpevoli di aver rotto un vetro del veicolo che li trasportava in caserma. Anche se attualmente essi sono liberi, dovranno presentarsi davanti alla Corte entro il 31 Ottobre.

I manifestanti arrestati sono condotti in caserma. Fonte: http://www.facebook.com/15mMarchaBruselas

Il legale dei manifestanti arrestati, l’avvocato Olivier García, ritiene “sproporzionata” la decisione di condurre i ragazzi davanti ad un giudice, affermando che non esiste un precedente simile.

Fueron detenidos para un control de identidad, cuando eso puede hacerse en la vía pública, y trasladados en un furgón policial a la comisaría.

Sono stati arrestati per verificare le loro identità, anche se questo può essere fatto per strada e caricati su una camionetta per essere condotti in caserma.

Terminato l’incubo parigino, la marcia ora continua il suo viaggio diretta a Bruxelles.

 

scritto da Chris Moya · tradotto da Paola DOrazio · articolo originale [es] · commenti (0) 

 

grazie

news da global voicesultima modifica: 2011-09-29T14:58:40+02:00da paoloteruzzi
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