Sarubbi: #Grillo è un leghista

Sarubbi: Grillo è un leghista

 
 
 

Andrea Sarubbi, deputato del Partito Democratico è tornato sulla provocazione che Beppe Grillo ha lanciato da suo Blog sul tema della cittadinanza. 
Scrive al direttore de Il Fatto Quotidiano «alcuni giorni fa Beppe Grillo intervenne attraverso il suo blog sul tema della cittadinanza italiana ai figli di genitori immigrati regolari, definendola come priva di senso e come un modo per distrarre gli italiani dai veri problemi del Paese. E’ un’argomentazione nitidamente leghista, nel merito e nel metodo, e per questo mi ha colpito tanto più vederla difesa e rilanciata dal Suo giornale in un articolo di Bruno Tinti. All’esternazione di Grillo risposi invitandolo ad un dibattito pubblico sulla questione, ma il mio invito è rimasto al momento senza riscontro. Conoscendo invece la Sua sensibilità ed apertura, provo a scriverLe queste poche righe sperando di avere miglior fortuna.
Innanzitutto, una premessa di metodo: Tinti predica bene ma razzola malissimo. Chiede giustamente di andare oltre i titoli delle dichiarazioni e di approfondire, prima di accusare ma poi dimentica di farlo a sua volta cedendo alla tentazione facile e grillina dei paradossi. La conclusione apocalittica del suo ragionamento è che “aerei charter, treni, pullman, navi intere scaricherebbero signore incinte all’ottavo mese che (…) partorirebbero o loro bambini nelle nostre cliniche e nei nostri ospedali” se solo si concedesse la cittadinanza a chiunque nasca sul nostro territorio (ius soli secco). E’ il tipico argomento leghista delle ‘sale parto a Lampedusa’. E Tinti ha ragione: ma ci può chiarire anche chi è che sostiene questa posizione a Montecitorio? Lo aiuto io: nessuno.
Le proposte di legge attorno alle quali gravita il dibattito sulla cittadinanza (la Bressa, la Sarubbi-Granata e la Sbai) ruotano, con sfumature diverse, intorno al cosiddetto ius soli temperato, ovvero richiedono che il bambino nasca in Italia all’interno di un nucleo familiare regolare e residente stabilmente. Anche la proposta di legge di iniziativa popolare dell’importante campagna “L’Italia sono anch’io” prevede una forma simile di ius soli. In assenza di tali requisiti, la cittadinanza – così prevede ad esempio il mio testo firmato da 50 deputati di orientamento politico diverso – è legata al completamento di un ciclo di studi in Italia. Nessun automatismo, dunque, come del resto ha auspicato anche il ministro Cancellieri, ma anzi il bilanciamento fra tre fattori diversi, per evitare il rischio – peraltro presente anche nello ius sanguinis, ma quello sui discendenti dei nostri emigrati sarebbe un discorso troppo lungo – degli “italiani per caso”. Eppure Tinti sembra ignorare tutto questo e procede spedito come un treno che ha perso di vista i binari; se approfondisse invece l’argomento, come chiede di fare a tutti, magari non si troverebbe così lontano da alcune delle strade intraprese in Parlamento.
Per quanto riguarda infine la questione delle “priorità per l’Italia” non mi dilungo, anche se sono convinto che le fondamenta di uno Stato moderno siano tanto più solide quanto più sono fondate sulla capacità di non derogare alla tutela dei diritti fondamentali di fronte a nessuna pressione, nessuna ‘emergenza’ esterna o interna. Se poi Tinti, Grillo e i colleghi leghisti si facessero anche due chiacchiere con gli splendidi ragazzi italiani di fatto – ma non di diritto – che ho avuto modo di incontrare in giro per l’Italia parlando di cittadinanza, si renderebbero conto da soli della ricchezza – umana, ma non solo – che il nostro Paese rischia di gettare al vento
».

Sarubbi: #Grillo è un leghistaultima modifica: 2012-02-05T19:27:00+01:00da paoloteruzzi
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