Soldi distratti per la famiglia Bossi. Il decreto di perquisizione in via Bellerio scuote la Lega
3 aprile 2012 da E – il mensile online
«La gestione della tesoreria del partito politico Lega Nord è avvenuta nella più completa opacità sin dal 2004». Si legge sempre nelle carte che hanno portato alla perquisizione,
Si moltiplicano le prese di distanza all’interno del partito dal tesoriere che aveva fatto parlare di sé già nei mesi scorsi per gli investimenti in Tanzania. «Io penso che Belsito farà le debite considerazioni e molto probabilmente metterà a disposizione del movimento il mandato, ma sarà lui a decidere», ha detto il presidente dei deputati della Lega, Gianpaolo Dozzo.
La storia di Francesco Belsito è perlomeno rocambolesca: vicino alla famiglia Bossi, genovese, è approdato al carroccio dopo essere stato in Forza Italia. Autista e collaboratore di Alfredo Biondi, Belsito arriva in casa leghista dieci anni fa e costruisce una carriera importante, che lo porta addirittura alla nomina di sottosegretario alla semplificazione, con il ministro Roberto Calderoli. la sua gestione spregiudicata e – sostengono i pm illegale – aveva fatto divampare la crisi interna alla Lega. Maroni utilizzò proprio l’argomento della gestione del partito per affrontare Umberto Bossi. Lo stesso Maroni, oggi, rivendica quella battaglia e annuncia che è giunto il momento di fare pulizia. Troppo tardi, prima dell’ex ministro dell’Interno è arrivata l’azione di tre procure e gli uomini in divisa a rovistare nella contabilità del Carroccio
Perquisizioni nella sede della Lega. Indagato il tesoriere Francesco Belsito |
Tue, 03 Apr 2012 08:57:59 +0000 |