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Mentre 200.000 persone sono già state risistemate da quando, lo scorso maggio, il conflitto ha avuto termine, le altre si trovano ancora nei campi di transito istituiti vicino alle loro zone natali, mentre meno di 35.000 sono alloggiate in sistemazioni d’emergenza.
“Il lavoro non è ancora finito”, ha avvertito in una nota Neil Buhne, coordinatore Onu per lo Sri Lanka. “E’ ancora un periodo critico e chiediamo il vostro sostegno continuo per soddisfare le necessità che restano”.
Anche chi è già tornato a casa, ha aggiunto, ha bisogno di aiuto per ricostruire la propria vita.
“Il benessere di chi è tornato è un importante elemento per la riconciliazione e, in definitiva, per una pace sostenibile e per lo sviluppo”.
La minoranza dei Tamil si lamenta da molto tempo delle discriminazioni che ha subito dai governanti della maggioranza Sinhala, causa scatenante del confitto armato scoppiato nel 1983.
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temo che un sacco di tamil siano stati ammazzati (compreso civili innocenti)! Paolo