“Tutto sui quesiti del referendum”.

Ciao,
il nuovo numero del quotidiano delle 13 è online: “Tutto sui quesiti del referendum”.

Puoi scaricarlo al seguente indirizzo:
http://www.vita.it/quotidiano/scarica/20110602

 

 

 

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e ancora:

 

Mando questo bignamino “definitivo” sui referenda a tutte le liste nella speranza che serva per la divulgazione, anche previa stampa, presso amici, parenti, colleghi, compagni di GAS, Associazioni, vicini di casa…insomma chiunque!

Giuliana

http://www.rinnovabili.it/guida-ai-referendum-tra-quesiti-ed-incertezze

 

 

 

 

 
26 maggio 11
 

Guida ai referendum, tra quesiti ed incertezze

 

di Matteo Ludovisi

 

 

Sono prossimi i referendum abrogativi del 12-13 Giugno con i 4 quesiti e l’incertezza sul nucleare. In un momento di grande confusione in cui si accende il dibattito politico e sociale abbiamo raccolto in questo SPECIALE tutto ciò che i cittadini devono sapere sulle scadenze referendarie

 

Con le date del 12 e 13 Giugno che si avvicinano, gli italiani avranno presto l’opportunità di esprimersi alle urne in merito ai 4 quesiti proposti dal referendum abrogativo su: – gestione e tariffazione dell’acqua potabile (I e II quesito) – energia nucleare (III quesito) – legittimo impedimento (IV quesito).

 

Prima di entrare nel merito di ciascuna di queste 4 votazioni, occorrerebbe innanzitutto capire cos’è in generale un referendum, quali sono state le motivazioni che, in questo specifico caso, hanno portato all’utilizzo di una forma plebiscitaria di tipo “abrogativo” e inoltre, sapere come, quando e dove votare.

 

LO STRUMENTO REFERENDARIO – Il referendum è in primo luogo, una consultazione popolare che indica comunemente lo strumento attraverso cui tutti coloro che hanno diritto di voto, vengono direttamente interpellati su alcuni temi specifici; come forma di democrazia diretta consente agli elettori di fornire – senza intermediari – il proprio parere, o la propria decisione, su determinati argomenti di legge presi in esame. La nostra costituzione inoltre, prevede in linea di massima 4 tipi di referendumConsultivo (art. 132 della Costituzione) – Approvativo (art. 138) – Confermativo (art. 138) – Abrogativo (art. 75).

 

IL REFERENDUM ABROGATIVO: COMEQUANDO E DOVE SI VOTA Questo tipo di plebiscito è stato scelto specificatamente per la votazione di giugno, perché prevede per “abrogazione” (attraverso un SI o un NO, da contrassegnare all’interno di schede simili a quelle usate per le normali elezioni) di “decidere se una legge o una parte di essa debba essere annullata o mantenuta in vigore“.
Votando “SI“ quindi, si decide di eliminare una legge (o una sua parte) attualmente in vigore e descritta nel quesito referendario. Votando “NO“, al contrario, si decide di mantenere attivala legge in oggetto (o una parte di essa) – per informazioni più dettagliate si rimanda comunque alla consultazione del sito del Ministero dell’Interno.

 

Per quanto riguarda la data e il luogo dell’appuntamento referendario, tutti gli italiani saranno chiamati alle urne il 12 e il 13 giugno 2011 nel proprio Comune di residenza, nella sezione elettorale indicata sulla prima facciata della tessera elettorale
In particolare, si potrà votare: – il giorno 12 dalle ore 8:00 alle ore 22:00 – oppure il giorno 13dalle ore 7:00 alle ore 15:00.

 

Anche gli italiani all’estero potranno esprimere il loro diritto di voto: le schede compilate dovranno arrivare al Consolato entro e non oltre le ore 16 di giovedì 9 Giugno.
Per una completezza delle informazioni e delle agevolazioni riguardanti le procedure di voto è comunque sempre consigliabile la consultazione del sito del Ministero dell’interno.

 

Il quorum – E’ necessario ricordare inoltre che, secondo il regolamento costituzionale, senza un “quorum“ – senza cioè un numero minimo di elettori del “50% + 1 degli aventi diritto“ che prendano parte alla tornata elettorale – il referendum abrogativo, con i suoi 4 quesiti, non verrà ritenuto valido e le leggi in esame rimarranno invariate.
Al contrario, se il quorum venisse raggiunto, gli effetti del voto referendario faranno sì che la consultazione popolare, dopo l’emissione del relativo decreto presidenziale, venga qualificata come atto avente valore di legge. In questo modo il Parlamento viene vincolato a tener conto dell’esito, non potendo promulgare leggi che si esprimano contro la volontà popolare sugli stessi temi.

 

MOTIVI DEL REFERENDUM ABROGATIVO DI GIUGNO 2011 – Già altre volte in passato, è capitato che il quorum di un referendum non venisse raggiunto, (ad esempio per il plebiscito del 2009 sul premio di maggioranza). Le cause, molto spesso possono dipendere o da uno scarso interesse degli italiani verso i contenuti proposti dai quesiti, o da una scarsa assimilazione degli stessi, oppure anche da un’impreparazione organizzativa relativa al giorno, ora, luogo e modalità della votazione.
Avendo esaurito la descrizione degli aspetti formali e logistici relativi al nuovo referendum 2011, occorrerebbe quindi capire, per sommi capi, il motivo per cui sia così importate andare a votare quest’anno e quali siano state le motivazioni di base che abbiano spinto a scegliere lo strumento della consultazione popolare “abrogativa”.
I quattro quesiti, hanno come solo e unico scopo quello di rimettere al giudizio di tutti gli elettorise sia meglio o peggio togliere alcune leggi istituite dal Governo in materia digestione e tariffazione dell’acqua potabile, energia nucleare e legittimo impedimento.

 

In particolare, per il primo ed il secondo quesito esiste una legge che intende, entro la fine del 2011, privatizzare il servizio idrico. Si passerebbe dunque da una gestione statale, ad una privata dei servizi di distribuzione dell’acqua
Votando “SI” si eliminererebbe questa legge o parte di essa per far rimanere pubblico il servizio. Votando “NO” al contrario, ci si esprimerebbe a favore della privatizzazione.

 

Il terzo quesito, forse il più delicato di tutti, riguarda invece l’energia nucleare
Al momento esistono leggi che consentono la realizzazione di centrali nucleari e la produzione di energia atomica sul territorio italiano. Il referendum vuole annullare parzialmente queste norme. 
Dunque votando “SI” si andrebbe verso l’eliminazione delle leggi sul nucleare o parte di esse.Votando “NO” al contrario, si manterrebero in vigore.
Per completezza di informazione, questo quesito in particolare, rischia di saltare il voto del 12-13 Giugno, dopo che il Governo, lo scorso 24 Maggio, ha ricevuto per votazione, la fiducia sul decreto omnibus che contiene, tra i suoi numerosi punti, anche una moratoria sulle centrali nucleari. La moratoria ha stabilito la cancellazione di tutti i riferimenti relativi all’individuazione, realizzazione ed esercizio degli impianti e delle centrali. Ad ogni modo, dopo il via libera definitivo e la firma del Capo dello Stato, sarà comunque la Cassazione a verificare se il referendum contro il nucleare potrà considerarsi definitivamente superato. Si potrebbe anche decidere, in sede giudiziaria, di mandare lo stesso i cittadini al voto. Per ora non resta che attendere ulteriori sviluppi, con l’unica sicurezza che fino all’ultimo minuto, il futuro dell’atomo in Italia sarà molto incerto.

 

Il quarto quesito infine, riguarda il “legittimo impedimento“ a comparire nelle aule di tribunale. Esiste una legge che riserva un “trattamento particolare“ ai Ministri del Governo italiano e al Presidente del Consiglio: se coinvolti in un processopossono essere esentatidall’andare in aula qualora siano impegnati nello svolgimento del proprio lavoro. 
Votando “SI” si eliminerebbe questo trattamento particolare per i membri del Governo.Votando “NO” al contrario, si conserverebbe il trattamento.

 

LE 4 SCHEDE DEL REFERENDUM

 

Primo quesito: Acqua pubblica (scheda rossa)
Questa prima votazione riguarda tutte le aziende di servizio pubblico: trasporti, acqua potabile, raccolta rifiuti, ecc. Secondo la legge attuale, se il 40% del capitale di una società pubblica appartiene ad un privato, l’azienda stessa può essere affidata direttamente al privato. In pratica, la legge prevede al momento che l’affidamento dei servizi pubblici (non solo quelli relativi alla gestione idrica) possa essere dato tanto ad un’azienda privata quanto ad una società pubblica.
Attraverso l’abrogazione di questa legge non ci saranno più gare pubbliche o affidamenti alle società di capitali. I servizi saranno gestiti soltanto da enti pubblici.
Pertanto: 
: i servizi pubblici sono affidati a enti pubblici.
No: i servizi pubblici sono affidati sia ai privati che agli enti pubblici.
Secondo quesito: Acqua pubblica (scheda gialla)
Il comma che il referendum vuole abrogare è quello che permette al gestore del servizio idrico diottenere profitti garantiti sulla tariffa. Cioè chi ci fornisce l’acqua dei rubinetti, può aumentare il costo della nostra bolletta del 7% senza che la legge lo obblighi ad usare questo profitto per un miglioramento della qualità del servizio offerto.
Con l’abrogazione, si annulla quindi la parte riguardante questo aspetto tariffario.
Pertanto:
: il gestore che ci fornisce l’acqua non può guadagnare un 7% in più sul costo delle bollette.
No: il gestore che ci fornisce l’acqua può aumentare il costo della bolletta del 7%, ottenendo un guadagno senza il collegamento a reinvestimenti per il miglioramento del servizio.

 

Terzo quesito (in forse): Nucleare (scheda grigia)
Il referendum vuole abolire una parte del decreto legge – ora sotto moratoria – dal titolo “disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria“ convertito in legge “con modificazioni” il 6 agosto 2008, e che fino al 24 Maggio scorso permetteva la costruzione di nuove centrali atomiche in Italia. Il governo attuale, aveva infatti previsto, nella norma per la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nuclearel’introduzione e l’utilizzo di impianti nucleari di terza generazione in Italia.
Pertanto:
: in Italia non è possibile costruire nuove centrali nucleari.
No: in Italia è permesso costruire nuove centrali nucleari.

 

Quarto quesito: Legittimo impedimento (scheda verde)

 

La norma sul Legittimo impedimento è composta solo da due articoli, quindi il referendum in pratica ne chiede la cancellazione integrale.

 

 

 

 

grazie

“Tutto sui quesiti del referendum”.ultima modifica: 2011-06-02T17:38:00+02:00da paoloteruzzi
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