VELTRONI TORNA IN AFRICA!

OVVIAMENTE IL TITOLO E’ MIO (E’ UN’ESORTAZIONE, NON UNA NOTIZIA!)

L’ARTICOLO NO

 

 

Walter Veltroni : TUTTI DEVONO CAMBIARE QUALCOSA

Lettera di Walter Veltroni al Direttore de la Stampa, pubblicata dal quotidiano torinese il 5 gennaio 2011

Caro direttore, i progressisti possono essere quelli che, per contrastare la cattiva innovazione, scelgono di opporsi a qualsiasi innovazione, chiudendosi a difesa dell’esistente. Così però rischiano di condannarsi al minoritarismo e di non essere in grado di tutelare le ragioni stesse della loro identità. Per questo, l’ho detto più volte e come me Sergio Chiamparino, la parola chiave del centrosinistra non può essere “difendere”, deve essere “cambiare”.

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Ma oggi la sfida si ripropone, con impressionanti analogie: costruire un nuovo modello di relazioni sindacali per renderle capaci di “regolare” il rapporto e la prestazione di lavoro nella fase di investimenti reclamati dalla competizione globale e dall’innovazione tecnologica. Le regole della rappresentanza da ridefinire, per fare non meno, ma più contrattazione, in un contesto sicuro di diritti e di doveri: chi, scelto come, può firmare impegnando tutti, con qualsiasi clausola di responsabilità, esigibili sia da parte dei lavoratori, sia da parte dell’azienda.
Marchionne ha posto con chiarezza, durezza e per tempo il problema: come ha scritto Berta (Sole 24 Ore del 14 dicembre) “la FIAT intende dar seguito ai programmi di investimento solo se i regimi di orario e le condizioni di lavoro garantiranno massima efficienza”.


già nei primi mesi del 2008, quando scrivemmo, nel Programma elettorale del PD, a proposito della necessaria riforma del Patto di Luglio del ’93: “ora serve un nuovo modello, con un nuovo obiettivo: l’incremento della produttività totale dei fattori, introducendo fortissime dosi di innovazione nel nostro sistema economico ed aprendolo agli investimenti stranieri…

affermando la centralità della contrattazione di secondo livello – azienda, distretto, filiera e territorio. Come hanno scritto in un loro documento  Ichino e altri esponenti del PD, diversamente collocati nella dialettica dell’ultimo Congresso del partito, “la via maestra per il riassetto del sistema delle relazioni industriali dovrebbe essere quella di un accordo interconfederale sottoscritto da tutte le confederazioni imprenditoriali e sindacali maggiori, nel quale trovino compiuta disciplina i cinque temi cruciali: misurazione della rappresentatività di ciascun sindacato nei luoghi di lavoro; efficacia soggettiva dei controlli collettivi; rapporti tra contratti collettivi di diverso livello; esercizio del diritto di sciopero; efficacia della clausola di tregua sindacale”. Ma, se a questo accordo non si giunge in tempi brevi e prefissati, non si può riconoscere a nessuno il diritto di bloccare tutto, col suo veto. Si dovrebbe proporre una soluzione legislativa, come quella da tempo delineata dal disegno di legge 11 novembre 2009 n. 1872, presentato in Senato da 55 senatori del PD.

Ma è anche il momento di affrontare un tema per troppo tempo rimosso …
Parlo della partecipazione dei lavoratori nell’impresa. Scrivevamo nel già citato Programma elettorale: “Imprenditore e lavoratore sono legati da un comune destino. È quindi necessario dare avvio a forme più avanzate di democrazia economica, anche per consentire ai lavoratori di partecipare ai profitti dell’impresa: (1) partecipazione finanziaria… con un mercato di capitali “da lavoro dipendente”, con l’azionariato dei dipendenti e un più forte ruolo dei fondi pensione promossi dalla contrattazione collettiva; (2) il modello duale della governance d’impresa, anche prevedendo al presenza dei rappresentanti dei lavoratori nel Consiglio di Sorveglianza; (3) forme negoziate tra le parti di costruzione di un legame diretto tra componenti della retribuzione e utili di impresa…”.

Sì alle richieste di Marchionne di modernizzazione delle relazioni sindacali italiane, anche mutuando le soluzioni da esperienze di altri Paesi, a partire dalla Germania.

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da: Pietro Ichino |  VELTRONI: TUTTI DEVONO CAMBIARE QUALCOSA.

 

CIAO

VELTRONI TORNA IN AFRICA!ultima modifica: 2011-01-06T21:34:00+01:00da paoloteruzzi
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