“TAGLI” AL MUSEO STORICO DELLA LIBERAZONE

Museo Storico della Liberazione 29 maggio alle ore 12.39 Rispondi
Vi abbiamo informato delle letali ripercussioni che i tagli della manovra finanziaria avranno per il futuro del Museo storico della Liberazione. Le finanze del Museo sono tali che il contributo annuale di 50.000,00 € annui del Ministero per i beni culturali e ambientali (pari, in valore reale e potere d’acquisto, a metà dei £ 100.000.000 che aveva nel 2000: ma da allora gli spazi cui provvedere sono cresciuti e il pubblico raddoppiato) è sufficiente per la sola gestione ordinaria annuale, senza pagare il lavoro dei circa venti volontari (presidente per primo) che sono il vero valore aggiunto dell’istituto.
Molti stanno reagendo con dichiarazioni pubbliche e lettere di solidarietà e li/le ringraziamo tutti e tutte. Un po’ lentamente stanno avviandosi anche iniziative istituzionali e parlamentari e, forse, riusciremo ancora a parare il colpo.
Ma, anche se verrà reintegrato il contributo, ciò non basterà a far fronte alle necessità più profonde. Infatti, per troppo tempo, abbiamo dovuto rinviare interventi di aggiornamento e di manutenzione di attrezzature (ad es. tv a circuito chiuso e impianti di amplificazione, espansione del sito web, introduzione di audiovideo nelle esposizioni, ecc…) e si presenta utopistico o velleitario pensare ad un riallestimento più comunicativo e funzionale (l’attuale è del 1957 !: per un confronto, cercate i siti del Museo della guerra di Rovereto, del Museo audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo o di quello della Repubblica di Montefiorino o del Museo Cervi, oppure – nelle capitali euroee – i siti dei Musei della Resistenza di Amsterdam, di Coopenhagen o di Oslo). Ma per queste cose avremo bisogno di risorse ingenti per le quali sarà necessario mobilitare ogni forza, ogni organismo ed ogni soggetto, non escluse le singole persone.
Nelle situazioni attuali non possiamo neppure pensare ad allestire tre mostre che prevedevamo per il periodo tra settembre e gennaio. Tra esse, importante e doverosa, qualla sulla strage di Cefalonia e sul Museo (con difficoltà simili alle nostre, se non più gravi) che la ricorda nell’isola greca: ad essi non saremo mai grati per tutto quello che fanno per l’ingrata Italia democratica.
Poiché ci sono state richieste alcune indicazioni pratiche, per ora ci limitiamo a queste:
1 – da ogni parte d’Italia e fuori d’Italia far giungere al gabinetto del Ministro dell’economia e delle finanze (Giulio Tremonti) a quello dei Beni e attività culturali (Sandro Bondi) e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (Gianni Letta) sia le vostre proteste personali, sia quelle di sindaci, esponenti delle istituzioni locali, uomini e donne di cultura, associazioni, scuole, e gruppi d’ogni genere. Senza troppi scivolamenti ideologici, con frasi semplici esignificative, ad es. “per il ruolo che svolge, il Museo storico della Liberazione deve non solo sopravvivere ma svilupparsi. Non tagliategli i contributi e mettetelo in condizione di continuare a ben lavorare a vantaggio di tutti, soprattutto dei più giovani”. In particolare sottolineare se lo si è visitato di recente.
2 – sollecitare associazioni (tipo ARCI, ACLI, ANPI, FIAP, FIVL-APC, ANPPIA, ANED, ANEI, Onlus e Ong varie, sindacati e cooperative, ecc…) e istituzioni locali a promuovere conferenze, spettacoli, manifestazioni ed eventi vari per far circolare informazioni e raccogliere fondi.
3 – chiedere a quegli organismi che nella prossima estate promuoveranno feste, festival, rassegne culturali, d’arte e spettacolo di inserire momenti e spazi per il Museo (che può fornire, entro certi linmiti, materiali fotografici, video e presenze di studiosi).
4 – scaricare informazioni e foto dal sito www.museoliberazione.it per iniziative personali di raccolta fondi.
5 – inviare il proprio contributo (non importa se modesto) al c/c p c/c 51520005, intestato a: Museo storico della Liberazione, via Tasso 145 – 00185 Roma
Causale: CONTRIBUTO SOPRAVVIVENZA E SVILUPPO (importante indicarlo !)

Per qualsiasi informazione ulteriore nei due sensi: info@museoliberazione.it

“TAGLI” AL MUSEO STORICO DELLA LIBERAZONEultima modifica: 2010-06-04T22:21:00+02:00da paoloteruzzi
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