Il Museo storico della Liberazione e gli scontri di Roma

Oggi il Museo ha fatto fronte ad uno dei suoi doveri civili. Dalle 15,30 alle 20…

 
 
 
Oggi il Museo ha fatto fronte ad uno dei suoi doveri civili. Dalle 15,30 alle 20 siamo stati nell’occhio del ciclone e, presenti per l’appuntamento con l’Orazione civile di Daniele Biacchessi (che poi non c’è stata, né poteva essere diversamente), abbiamo tenuto le porte aperte per chiunque avesse bisogno del nostro aiuto per lavarsi il volto e gli occhi per difendersi dal fumo pungente dei lacrimogeni, per usufruire dei servizi igienici, per sedersi un po al riparo dai fumi tossici dei gas e dei copertoni, per sollevare un po le gambe e distenderle, per tranquillizzarsi e telefonare per tranquillizzare, per parlare un po’ con delle persone amiche, per sfogare pacificamente la propria rabbia, ecc… Chi passava lo riconosceva e sapeva di potersi fidare, sapeva che a quello che rappresenta si può tenere fede semplicemente, comportandosi da persone civili. Questo ci ha confortato pewrché ha mostrato che esiste una lunghezza d’onda con tante perrsone di ogni provenienza geografica e sociale. Ecco, il Museo storico della Liberazione esiste anche per questo
 
 
Aggiungi a SpecialiCondividiCondividi con notaMantieni come da leggereInvia a

Il Museo storico della Liberazione e gli scontri di Romaultima modifica: 2011-10-16T12:34:23+02:00da paoloteruzzi
Reposta per primo quest’articolo