IL NUCLEARE NON E’ LA RISPOSTA

«Il nucleare non è la risposta». Mai. – di Paolo Farinella, prete
post pubblicato in Paolo Farinella prete, il 27 febbraio 2010

[pubblicato su la Repubblica/Il Lavoro (locale) domenica 21 febbraio 2010, p. XVII con il titolo: «Se il business del nucleare fa gola agli appetiti della destra»

 Il mio amico Davide Stasi mi ha regalato il libro «Il nucleare non è la risposta» di Helen Caldicott, di cui insieme a Maria Teresa Ingenito e Paola Strata ha curato la traduzione per l’edizione italiana (Gammarò Editori di Sestri Levante). Il libro pubblicato in America nel 2005, approda meritoriamente in Italia nel momento in cui il governo senza etica e senza dignità di Berlusconi e del suo fido ministro ligure, Claudio Scajola, contro la volontà della maggioranza degli Italiani, si appresta a reintrodurre il nucleare con una miopia pari se non superiore al livello di corruzione in cui ha precipitato l’Italia. L’autrice, medico pediatra australiano trapiantato negli USA, da decenni  conduce una battaglia contro la stessa ipotesi del nucleare, ricevendo una «nomination» per il Nobel, oltre a molte lauree ad honorem. Il prof. Nicola Armaroli del CNR, che del libro cura la prefazione, lo definisce il «più pesante atto d’accusa mai scritto nei confronti dell’energia nucleare», inquinante più del petrolio o del carbone con un costo economico tale che solo gli Stati possono finanziarlo, caricandolo sulle spalle dei cittadini. Si sa con certezza che il nucleare è nemico della salute pubblica e le centrali possono essere un bersaglio di ipotetici terroristi. Quello che papa Giovanni disse della guerra (Pacem in Terris), noi oggi possiamo affermarlo a voce alta del nucleare: «Alienum a ratione –Follia allo stato puro». Solo i pazzi possono pensare oggi di produrre energia con il nucleare, che ha tempi biblici di preparazione (da 25 a 30 anni) e quando le centrali saranno pronte per entrare in funzione, saranno obsolete e superate: inutili, ma con costi così enormi che i nostri nipoti dovranno impegnare i loro figli per saldare il conto.

Il governo «del fare affari» per sé e amici degli amici e il ministro Scajola farebbero bene a leggere questo libro che è la risposta definitiva alla loro pazzia con precisione di dati agghiaccianti e autorevolezza delle fonti. Helen Caldicott infatti mette a nudo i veri interessi che stanno dietro l’ipocrisia delle politiche dell’industria nucleare: una grande, immensa e infinita mangiatoia per politici, amici dei politici e benefattori di politici. Ciò che sta accadendo alla Protezione Civile del trio Berlusconi/Bertolaso/Letta e delle «iene ridentes» sui morti del terremoto abruzzese è solo una pallida idea di cosa sarà l’abbuffata del nucleare. Il governo nuclearista Berlusconi/Scajola prospera sulla ignoranza della gente alla quale preclude le fonti della conoscenza e la realtà dei fatti; per questo il libro è un’occasione per informarsi sulle reali condizioni e le conseguenze della scellerata ipotesi del nucleare come fonte di energia. Leggendolo, diamogli uno schiaffo di sana verità. Il nucleare è fonte di malattie incurabili, sicuramente è la premessa per la morte certa dei nostri nipoti. Alle prossime elezioni regionali, una discriminante di voto dovrebbe essere: non votare chi vuole il nucleare perché diventiamo complici di morte certa. 

L’editore, il curatore e tutti coloro che hanno lavorato all’edizione italiana del libro «Il nucleare non è la risposta», devolvono tutti i proventi delle vendite all’associazione no-profit «Luce e Vita-Energia» di Bologna, che realizza progetti di impianti fotovoltaici in Africa, devastata dall’occidente famelico e predatore, tra cui eccelle anche l’Italia. L’acquisto del libro contribuisce attivamente alla riduzione dell’emissione di gas serra nell’ambiente: con mille copie vendute ogni anno si risparmia l’equivalente di un barile di petrolio, il consumo di metano di un appartamento di 60 mq, una cassa da 67 kg di carbone, e si recuperano le emissioni di anidride carbonica di una palazzina di quattro appartamenti. Una goccia, certo, ma una infinità di gocce formano anche l’oceano immenso.

 

Paolo Farinella, prete

Parrocchia S. Torpete – Genova

IL NUCLEARE NON E’ LA RISPOSTAultima modifica: 2010-02-28T00:36:01+01:00da paoloteruzzi
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Un pensiero su “IL NUCLEARE NON E’ LA RISPOSTA

  1. Purtroppo anche la paura del nucleare è legata all’ignoranza. La conoscenza scientifica è talmente carente che si stanno demonizzando tante cose che non lo meritano. Condivido perfettamente l’affermazione che in una società come quella che sta emergendo, talmente permeata di corruzione da non concedere speranze, qualunque meccanismo che abbia un minimo di rischio è ancor più rischioso. Quello che dovrebbe essere appoggiato, spinto, sostenuto è la ricerca. Nel campo del nucleare ci sono nuove idee che vanno approfondite. Il pericolo delle radiazioni c’è e gira tra noi con ogni persona che effettua alcune analisi radiochimiche, ad esempio. L’argomento comunque è complesso e solo l’informazione scientifica può affrontarlo correttamente, ma quanti sono in grado di leggere un articolo specialistico? Tagliamo ancora sull’istruzione e ritorneremo al medioevo, con i chimici stregoni e i medici con le sanguisughe.
    Arrivederci, Anna

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