lo sport del razzismo

da http://frontierenews.it/2011/04/wabara-choc-mi-hanno-chiamata-scimmia-ma-sono-abituata/

Wabara choc: “Mi hanno chiamata scimmia, ma sono abituata”

“Ho giocato davanti a 36mila persone negli Stati Uniti e lì queste cose non sono mai successe”.  Abiola Wabara, ala nigeriana della Geas Sesto San Giovanni, racconta del grave episodio di razzismo nei suoi confronti, nell’andata dei quarti di finale dei play off di A1 contro la Pool Comense. “Non mi aspettavo tutte queste attenzioni. Non è la prima volta che succede, da quando gioco in Italia sono ormai abituata. Era già accaduto quando avevo 17 anni, allora a insultarmi furono un gruppo di mamme. Perchè non smettevo mai di fare punti”.

Abiola, 29 anni, jeans e maglietta, precisa: “Questi fatti comunque mi caricano, risponderò sul campo”.  La rivincita è arrivata. La Geas Sesto San Giovanni ha sconfitto al palazzetto dello sport di Cinisello Balsamo la Pool Comense per 68-58 nella gara di ritorno, accedendo in semifinale.

Sugli insulti, i cori razzisti e gli sputi, la Procura federale ha avviato un’indagine. E sul caso sono intervenuti anche il presidente del Coni, Gianni Petrucci, e il ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna. Pare che gli arbitri non abbiano scritto nulla di quanto accaduto dopo la partita: “Sono rimasti indifferenti. Non sapevo che nel calcio, per un fatto analogo, la partita viene sospesa. Al fischio finale è successo di tutto: oltre agli insulti (mi hanno chiamato scimmia) un signore si è catapultato in campo gridandomi: vieni qui, vieni qui. E se andavo lì che mi faceva?”.

lo sport del razzismoultima modifica: 2011-04-11T09:03:50+02:00da paoloteruzzi
Reposta per primo quest’articolo