Panahi:”Mi trovo in isolamento e voglio essere trattato come gli altri”

20-03-2010

“Mi trovo in isolamento, ringrazio chi si sta preoccupando per me, ma voglio essere trattato come tutti i prigionieri politici, come quei tanti detenuti che non hanno qualcuno che possa aiutarli”. Questa la dichiarazione di Jafar Panahi, il regista iraniano, arrestato dal regime di Ahmadinejad.

jafar-panahiLa dichiarazione di Jafar Panahi è stata raccolta dalla moglie, Tahereh Sapidi, nella sua ultima conversazione telefonica, ne dà notizia il sito riformista ‘Rahesabz’. Panahi è recluso nel carcere di Evin a Teheran.

Il noto regista iraniano è stato arrestato il primo marzo nella sua casa, insieme alla moglie, alla figlia e a un gruppo di cineasti e artisti iraniani, mentre stava lavorando alla produzione di un film sulle elezioni presidenziali dello scorso giugno. Tutte le persone arrestate, eccetto Panahi, sono state liberate. Le autorità iraniane accusano Panahi di aver girato un film antigovernativo senza aver chiesto le necessarie autorizzazioni. Ma per Farideh Qeirat, legale di Panahi, non esistono prove che possano dimostrare tale ipotesi.

Le iniziative anche sul nostro territorio stanno aumentando, ricordiamo quello del gruppo di Facebook, nata per protestare contro l’arresto e che si terrà alla Casa del Cinema di Roma il giorno 26 Marzo.

Intanti Mousavi, uno dei leader d’opposizione, lo sconfitto delle ultime elezioni presidenziali dichiara: “Il movimento verde deve continuare a estendersi e a coinvolgere le diverse realtà del Paese. Il nuovo anno (il 21 marzo è il capodanno persiano, ndr) deve essere caratterizzato dallo spirito solidale della popolazione che, unita, dovrà continuare a rivendicare i diritti civili e politici legittimi garantiti dalla Costituzione iraniana“.

Panahi:”Mi trovo in isolamento e voglio essere trattato come gli altri”ultima modifica: 2010-03-21T12:57:34+01:00da paoloteruzzi
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