RAIPERUNANOTTE E DANILO DOLCI

ABBIAMO IL DOVERE DI PARLARE!

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Sereno Dolci 27 marzo alle ore 11.10 Rispondi
«Abbiamo il dovere di parlare»
il Corriere delle Alpi — 26 marzo 2010 pagina 05 sezione: ATTUALITÀ

ROMA. «Con le vostre armate avete dato impulso imponente all’armata della storia: ora vi domando desiderate ricompense? Volete la vita comoda?». E’ Benito Mussolini ad aprire Raiperunanotte, lo show che Michele Santoro, senza il suo “Annozero”, ha trasmesso dal Paladozza di Bologna con l’aiuto delle web tv e di Sky. Subito dopo è Silvio Berlusconi ad apparire. Le immagini sono quelle della manifestazione romana di piazza del Popolo. «Volete voi che torni al governo questa sinistra che rimetterebbe l’Ici? Volete imposte patrimoniali su tutto? Volete che siano vietati i pagamenti in contanti? E soprattutto volete intercettazioni a tappeto, volete essere spiati a casa vostra?», chiede il premier al popolo Pdl. Subito dopo entra Michele Santoro per l’editoriale. Il tavolo è stato sistemato direttamente sul parquet di basket, quasi a rappresentare un’arena. Santoro si rivolge al presidente Giorgio Napolitano. «Caro presidente, non siamo al fascismo e tra poco andremo a votare ma certe assonanze sono preoccupanti», dice. Poi racconta la storia di Danilo Dolci che esattamente quarant’anni fa aprì la prima radio libera. E l’aprì proprio perché la nostra Costituzione dice che tutti possono esprimersi con il loro pensiero. «Dolci mandò un sos dal Belice, per i terremotati: qui galleggiano parassiti e imbroglioni e la gente muore», racconta. «Ecco, ma cosa vuol dire tutti? Tutti tranne i 50mila che hanno permesso questa trasmissione?», chiede Santoro. Il conduttore avverte: se i partiti non lasceranno la Rai e gli arbitri saranno lottizzati il nostro paese non uscirà dal conflitto di interessi». Santoro ricorda che la radio di Dolci fu chiusa. «Presidente, io non voglio tirarla per la giacchetta ma quando la legge la violò qualcun altro che aveva dietro partiti e P2 nessuno lo chiuse. Presidente, i tempi stanno cambiando, noi non abbiamo solo il diritto di informare, abbiamo il diritto di farlo». Seguono immagini del «partito dell’amore», militanti di destra che sfilano con la mano destra tesa per Roma. Siamo di Annozero, si presenta il cronista. «Ladri vergogna». «Santoro si vergogni, fate schifo». Ma non siste il partito dell’amore? chiede: «Sì dell’amore per Silvio». Santoro presenta gli ospiti, Floris, Lerner, Vauro. Entra Marco Travaglio, applauditissimo. Tocca a Cornacchione. «Sono qui per dimostrare che non c’è censura e che anche questa trasmissione è di Silvio». Loris Marzetti, dirigente Rai sospeso di stipendio e funzioni per Annozero, è dietro il filo spinato. Attento, tra poco con quello che hai mandato in onda ci sarai anche tu qui dietro. «Certo Silvio ha amici in Rai e all’Agcom. Anche Bersani ha amici, quando telefona in Rai gli risponde un amico di Silvio: è colpa nostra se Bersani non ha amici?» chiede Cornacchione. Travaglio ricorda la storia delle intercettazioni di Trani di Minzolini, Innocenzi e Berlusconi per chiudere Annozero. Le pressioni del premier contro le ospitate di Di Pietro, Scalfari e Ezio Mauro. Innocenzi, dice, sapeva già a dicembre che Annozero sarebbe stato chiuso. Quanto a Berlusconi che insiste nel ripetere che lui che Annozero andasse chiuso l’ha sempre detto Travaglio dice: «sarebbe come se un marito che dice che vuole uccidere la moglie una volta assoldato il killer e averla uccisa in tribunale si difendesse dicendo ma io l’ho sempre detto». © RIPRODUZIONE RISERVATA – Maria Berlinguer

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RAIPERUNANOTTE E DANILO DOLCIultima modifica: 2010-03-27T12:01:00+01:00da paoloteruzzi
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