tagli in vista alle pensioni

I SIGNORI DELLA TRUFFA

pubblicata da Informare ControInformando News il giorno domenica 3 luglio 2011 alle ore 0.44
 

 

“Inaccettabile stretta sulle pensioni”

Sindacati e opposizioni all’attacco

Duri commenti di Raffaele Bonanni della Cisl, dell’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, dell’Idv, di Vendola  e di Italia Futura al decreto approvato dal Consiglio dei ministri giovedì scorso. Previsto il blocco delle rivalutazioni anche per assegni mensili modesti. L’Inps precisa: “è solo e parzialmente, per la parte di emolumenti eccedente i 1428 euro”

 

 

ROMA – Anche Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, va giù pesante: “Devono correggere il  provvedimento che blocca la rivalutazione delle pensioni”. Il suo è solo l’ultimo di una serie di commenti molto negativi sollevati dall’iniziativa del Consiglio dei Ministri in fatto di previsenza. I tagli colpiranno infatti anche gli assegni di modesta entità, a partire dai 1428 euro e riguardano ben 13 milioni di italiani. “Al tempo del governo Prodi – ricorda l’ex ministro del Lavoro e deputato del Pd, Cesare Damiano – avevamo fermato per un anno l’indicizzazione delle pensioni, ma di quelle otto volte il minimo (per il 2011 è di 476 euro, ndr.). E contemporaneamente avevamo destinato risorse alle pensioni più basse attraverso l’istituzione della quattordicesima. Quindi avevamo fatto un intervento redistributivo dall’alto verso il basso”. In serata, il commento di Umberto Bossi: “Le pensioni non si toccano – ha detto il leader della Lega – quelle delle donne non si toccano fin dopo il 2030”.

 

Nel decreto per risanare i conti pubblici, è stata inserita la mancata rivalutazione delle pensioni oltre i 2300 euro mensili per il 2012 e il 2013 e il tetto per quelle di fascia inferiore che sarà bloccato al 45 per cento di quanto dovuto. Inoltre è previsto l’aumento di almeno tre mesi dell’età minima pensionabile. Un intervento, secondo l’esponente del Pd, “pesante e che colpisce non le pensioni ricche, ma quelle medie. Una misura che conferma

 

il carattere di ingiustizia sociale di questo provvedimento”.

 

“Vorrei capire dove è il rigore di questa manovra finanziaria”, commenta il capogruppo dell’Italia dei Valori in Senato, Felice Belisario. “Il governo, come al solito, mantiene intatti gli interessi dei soliti privilegiati. E’ un vero e proprio insulto colpire da un lato 13 milioni di pensionati, molti dei quali già stentano ad arrivare a fine mese e, dall’altro, pesare con il misurino del farmacista, dilatandoli nel tempo, i tagli dei costi della politica. Questo governo continua a prendere a schiaffi precari, pensionati e dipendenti pubblici con parole e fatti”.

 

Anche Nichi Vendola si scaglia contro il provvedimentop del governo.  “La manovra Berlusconi-Tremonti candida chi dirige le amministrazioni territoriali, presidenti di regione, di province e sindaci a diventare esclusivamente dei curatori fallimentari. Guardando ad esempio l’incredibile vicenda del blocco delle pensioni si capisce che si tratta della patrimoniale sui ceti medio bassi del nostro Paese. E’ la patrimoniale sui poveri”.

 

La Cgil: subito mobilitazione. La stretta sulle pensioni contenuta in manovra “è inaccettabile” e “ci opporremo anche con la mobilitazione”. Il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, boccia la norma che blocca al 45% la rivalutazione per gli assegni di valore compreso tra 3 e 5 volte il minimo, quelli superiori ai 1.428 Euro.

“Siamo assolutamente contrari – ha sottolineato Lamonica – e ci opporremo con tutti gli strumenti della mobilitazione. E’ una misura inaccettabile, iniqua e vessatoria che ancora una volta colpisce gli stessi e non le grandi ricchezze. E’ il segno di una manovra che scarica su lavoratori e pensionati il costo del risanamento e non colpisce la ricchezza”.

 

Italia Futura boccia la manovra. Luca Cordero di Montezemolo si unisce al coro di critiche. E attraverso la sua associazione, Italia Futura, fa sapere: “E’ il minimo sindacale, con alcune ridicole prese in giro. Sui costi della politica ad esempio, dove si annunciano misure puramente simboliche, e una buona quantità di assegni post-datati”.

 

La precisazione dell’Inps. I pensionati con redditi pensionistici lordi tra 3 e 5 volte il minimo risultano essere 3,2 milioni, quelli con redditi pensionistici oltre 5 volte il minimo risultano essere 1,2 milioni, su un totale di circa 16 milioni di pensioni erogate. Quindi la platea interessata è in tutto di 4,4 milioni.

Lo precisa l’Inps in una nota spiegando che quello adottato nella manovra è un meccanismo di rivalutazione a fasce per cui tutte le pensioni sono oggetto di rivalutazione, anche se in misura progressivamente inversa rispetto all’entità della pensione. In questo modo le pensioni più basse, fino a tre volte il minimo, ovvero fino a un importo di 1.428 euro mensili, sono rivalutate al 100%. Le pensioni tra tre e cinque volte il minimo – nello scaglione tra 1.428 e 2.380 euro mensili – saranno rivalutate al 100% nella fascia fino a 1.428 e al 45% nella fascia fino a 2.380. Le pensioni oltre cinque volte il minimo – ovvero superiori a 2.380 euro mensili – saranno rivalutare al 100% nella fascia fino a 1.428 euro, al 45% nella fascia da 1.428 a 2.380, mentre il blocco della rivalutazione scatterà nella quota superiore a 2.380 euro mensili.

 

http://www.repubblica.it/economia/2011/07/02/news/inaccettabile_stretta_sulle_pensioni_cesare_damiano_pd_attacca_la_manovra-18547941/

 

(AP)

tagli in vista alle pensioniultima modifica: 2011-07-03T01:18:43+02:00da paoloteruzzi
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