carceri- mons. caniato (cei): non educano, meglio distruggerle tutte

Roma, 1 lug – ””A mio avviso, tutte le carceri andrebbero distrutte: il carcere, di per se”, e” antiumano e anticristiano, e spesso la rieducazione avviene solo sulla carta””. A lanciare la provocazione e” mons. Giorgio Caniato, ispettore generale dei Cappellani delle carceri italiane, in un”intervista al Servizio di informazione religiosa della Cei. Secondo mons. Caniato, ””il carcere non educa: i detenuti diventano davvero capaci di cambiare vita solo se trovano persone che siano in grado di condurli a rivedere la propria esistenza. E” questo anche il ruolo dei cappellani””.

”In una societa” come la nostra, in cui non si riconosce piu” alcuna oggettivita” ai valori morali e nella quale qualsiasi comportamento viene giustificato in nome del primato della soggettivita” dell”individuo – denuncia mons. Caniato – il reinserimento degli ex detenuti nel tessuto sociale rischia di essere sempre piu” un”utopia. Perfino i regimi di semiliberta”, o l”affido, sono strumenti che vengono utilizzati quasi sempre solo dal punto di vista formale””.

””Se non ci fosse il volontariato cattolico che si incarica di predisporre percorsi che aiutino gli ex carcerati ad uscire dal circuito dell”illegalita”, l”alternativa sarebbe il nulla””, conclude mons. Caniato, che auspica ””un reale cambiamento di mentalita”: altrimenti, lo stigma nei confronti delle persone che affollano gli istituti di pena e” destinato a rimanere””. I cappellani delle 205 carceri in Italia sono 240 per oltre 67.000 persone detenute.

Fonte: asca.it

 
 
carceri- mons. caniato (cei): non educano, meglio distruggerle tutteultima modifica: 2010-07-05T04:22:19+02:00da paoloteruzzi
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