QUESTIONI DI QUORUM
A Milano il 12 e 13 giugno, oltre al referendum nazionale si vota per il referendum sull’ambiente
L’affluenza di Milano alle urne per il ballottaggio, in linea con il primo turno e in netta controtendenza rispetto al trend negativo a livello nazionale, è un chiaro segnale di discontinuità e rinnovamento. C’è aria di cambiamento a Milano. C’è un nuovo entusiasmo, una nuova voglia di partecipazione, un nuovo desiderio di decidere, tutti insieme, per la propria città.
Lo stesso entusiamo e lo stesso spirito di squadra sono assolutamente necessari il 12 e il 13 giugno, quando si voterà per il referendum nazionale su nucleare, acqua e legittimo impedimento e sui 5 quesiti per la città promossi dal comitato “Milano sì muove”, sostenuti dalle 24 mila firme raccolte tra i milanesi.
5 consultazioni per conoscere gli orientamenti della città sulle tematiche dell’ambiente e della mobilità, che il nuovo Sindaco si è fin da subito impegnato a tenere in considerazione per le politiche future.
Le proposte di “Milano sì muove”, dicevamo, sono 5, e perché vengano accettate è necessario votare per il “sì”.
Il primo riguarda la mobilità e sostiene interventi per la riduzione del traffico e dello smog attraverso il potenziamento dei mezzi pubblici, l’estensione di ecopass e la pedonalizzazione del centro. Prevede tra l’altro interventi per l’aumento delle aree a traffico moderato, la realizzazione di piste ciclabili, l’incremento del servizio di bike sharing, il prolungamento del servizio metro fino all’1.30.
Il secondo riguarda il verde, chiede il raddoppio degli alberi e la destinazione di almeno il 50% delle grandi superfici oggetto di riqualificazione urbanistica a verde pubblico.
Il terzo propone la conservazione integrale del parco agroalimentare che sarà realizzato sul sito EXPO.
Il quarto prevede politiche per il risparmio energetico e la riduzione della emissione di gas serra in linea con gli obiettivi europei. Nello specifico si dovrebbe procedere con la conversione di tutti gli impianti di riscaldamento a gasolio, la diffusione del teleriscaldamento e il vincolo di costruire tutti i nuovi edifici con fonti energetiche rinnovabili.
L’ultimo quesito riguarda la riapertura del sistema dei Navigli Milanesi, con la riqualificazione della Darsena e la sua riattivazione idraulica. Si vuole restituire alla città una delle sue punte di diamante, per anni soffocata dal disastroso progetto del parcheggio.
E’ sufficiente raggiungere il 30% di voti perché le proposte vengano accettate e integrate nel programma della nuova amministrazione.
E’ però importante che ad andare alle urne siamo in molti più: il referendum nazionale, che si tiene contemporaneamente, ha bisogno di un quorum del 50% più uno.
Tutti a votare quindi, il 12 e il 13 giugno. Per l’Italia, e per la nuova Milano.
Giulia Cusumano
grazie