news da vita online

E inoltre sui giornali di oggi:

RICUCIRE L’ITALIA
REPUBBLICA – A pag. 9 intervista a Gustavo Zagrebelsky, presidente dell’associazione che ha dato vita al manifesto “Ricucire l’Italia” e che sabato si troverà in piazza a Milano. Non sarà un evento antipolitico, giura il professore, semmai farà appello alla società civile ovvero «ai tanti, giovani e meno giovani, che incontro a lavorare nelle associazioni di volontariato, laico e cattolico. Volontariato in senso molto largo: persone che sono disposte a dare tempo, capacità professionali, denaro in modo disinteressato per il bene di tutti. È volontariato», continua Zagrebelsky, «anche partecipare alla nostra manifestazione di sabato».

SERVIZIO CIVILE
IL SOLE 24 ORE – “Il servizio civile apre le porte a 20 mila ingressi”. Articolo di Elio Silva a pagina 28: «Il servizio civile riparte da quota 20mila: saranno, infatti, 20.123 i posti complessivamente disponibili nel 2012 per i giovani interessati al percorso volontario di formazione sociale, civica e professionale previsto dalla legge 64/2001 e finanziato dal relativo Fondo nazionale. Sulla «Gazzetta Ufficiale» 75 del 20 settembre scorso, quarta serie speciale – concorsi ed esami sono stati pubblicati i bandi, integralmente consultabili e scaricabili anche dal sito internet www.serviziocivile.gov.it. (…)In attesa di verificare il gradimento dei giovani in termini di candidature, va ricordato che l’istituto del servizio civile, nato dieci anni fa sulle ceneri dell’ex obiezione di coscienza vigente ai tempi della leva obbligatoria, sta vivendo una crisi profonda. Come ha attestato la relazione depositata prima delle ferie in Parlamento dagli uffici del sottosegretario Carlo Giovanardi, che ha la delega sulla materia, il numero dei volontari si è più che dimezzato rispetto ai quasi 46mila del 2006, anno record. Anche i finanziamenti sono progressivamente diminuiti dai 296 milioni del 2007 ai 170 milioni dello scorso anno, fino ai 110 dell’esercizio in corso, senza contare gli ulteriori tagli (oltre 11 milioni) imposti dall’ultima manovra finanziaria». Accanto la rubrica curata da Vita, weconomy, dedicato  questa settimana a Noilavoro, incubatore sociale di Erba.

PICCOLE IMPRESE
ITALIA OGGI – In copertina lancia “l’allarme credito per le pmi. Le banche, in crisi di liquidità come nel 2008, chiudono i rubinetti alle piccole e medie imprese, mentre i tassi in soli tre mesi si  sono impennati”. Il direttore Marino Longoni nell’ editoriale scrive: «Tecnicamente si chiama  crisi di liquidità del sistema bancario. Concretamente  le piccole e medie imprese non riescono quasi più a accedere al credito. Le stesse banche sono in difficoltà nel finanziarsi, tanto che nel sistema  interbancario negli ultimi giorni si sono visti tassi che si sono avvicinati al 5%. Il rischio è quello di tornare al 2008, un anno orribile che le imprese speravano  di aver archiviato. Tutto è precipitato in pochi mesi. Da quando a luglio 2011 i mercati finanziari internazionali hanno cominciato a  non fidarsi più dei titoli dello Stato italiano.  Questo ha innescato una spirale negativa che ha visto crollare il valore dei titoli detenuti dalla banche, quindi anche la loro capitalizzazione in borsa.  Questo ha naturalmente  innescato un aumento  degli spread  applicati alla clientela che sono arrivati al 5%. In queste condizioni il rischio di strozzare (scrive proprio così, ndr) le imprese che fanno fatica a accollarsi tassi  che arrivano al 10%». «in sostanza  la crisi del 2011 sta facendo pagare alle imprese e alle banche il rischio Paese, cioè i dubbi degli investitori finanziari sulla sostenibilità dei bilanci dello Stato. La crisi ha origini  internazionali, ma  è evidente che i comportamenti della nostra classe politica non hanno contribuito a sostenere il clima di fiducia che è il terreno sul quale si può combattere contro la  recessione e per la crescita.  

ADOZIONI
LA STAMPA – Crolla la voglia di adozioni, per effetto della crisi. Una coppia su tre rinuncia. Dal 2004 ad oggi sono crollate del 32% le richieste di idoneità: per le adozioni internazionali sono passate da 8.274 a 5.576. Per le nazionali il calo è stato ancora più repentino: dalle 16.234 del 2006 alle 10.611 del 2010, meno 35%. Giovanardi glissa sulla crisi delle adozioni, citando i dati delle adozioni concluse, aumentate del 15% nel primo semestre 2011 rispetto all’anno precedente. Ma è costretto ad ammettere che il calo sulle domande c’è anche se non per colpa della crisi, ma per ragioni di carattere strutturale, detta brutalmente così: «chi vuole adottare deve spesso adattarsi a accogliere bambini grandi, con fratelli, a volte anche con problemi». 

 
news da vita onlineultima modifica: 2011-10-03T14:22:42+02:00da paoloteruzzi
Reposta per primo quest’articolo